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Carabiniere ucciso: autopsia, colpito a coltellate sui fianchi

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Diverse coltellate ai fianchi e una, probabilmente quella fatale, da dietro, allo stomaco di Mario Cerciello Rega, da parte di Finnegan Lee Elder col suo coltello che aveva una lama da 18 cm. E' quanto emerso dalla relazione preliminare dell'autopsia svolta sul corpo del vicebrigadiere dei Carabinieri ucciso a Roma. 

Questa mattina, intanto, si è svolto in Procura un vertice tra investigatori e inquirenti: i primi hanno acquisito i tabulati telefonici di tutti i soggetti coinvolti nella vicenda (i due americani, i carabinieri Andrea Varriale e Cerciello, Sergio Brugiatelli e saranno acquisiti anche quelli del pusher), i secondi stanno visionando i video registrati dalle telecamere delle zone interessate dalla vicenda.

Proseguono comunque le analisi degli inquirenti sulle immagini delle telecamere a circuito chiuso presenti a Trastevere a Prati per ricostruire le fasi che hanno portato all'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Vengono passati al setaccio gli impianti presenti in entrambe le zone per ricostruire anche quanto accaduto nella zona di via Cardinale Merry Del Val, a Trastevere, dove i due giovani americani arrestati hanno avuto il primo contatto con il pusher. Nessuna telecamera avrebbe invece ripreso la colluttazione e poi le coltellate sferrate dall'americano. Quelle di una banca nelle vicinanze erano infatti fuori uso.

L'avvocato, Fabio Alonzi, il legale di Christian Gabriel Natale Hjorth, lasciando il carcere romano di Regina Coeli dove è andato a trovare il suo assistito ha dichiarato: «E' un ragazzo giovane ed è molto provato. Il papà è venuto ieri e tornerà nei prossimi giorni». «Stiamo valutando se fare istanza al tribunale del Riesame», ha concluso il legale.

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