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La rassegna stampa di SPIN (22-12-2015)

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Scritto da Super User

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Le principali notizie di oggi sui quotidiani italiani

Allarme di Mattarella: «Banche, fatti gravi. Ora serve la verità». La blindatura di Bankitalia e il monito all’Ue: «Altri Paesi hanno salvato le loro banche».

Inchiesta Fifa, Blatter e Platini sospesi per 8 anni.

Emergenza smog in tutta Italia, il governo stanzia cinque milioni ma per regioni e comuni non bastano

Assalto a un bus in Kenia, i passeggeri islamici fanno da scudo ai cristiani: «Liberateci o ammazzateci tutti»

Dopo le elezioni in Spagna è stallo. Socialisti e Podemos pongono il veto su Rajoy anche se il PP è primo partito. Popolari e Ciudadanos, insieme, non hanno i numeri per governare.

Bossetti chiede i domiciliari per l’ottava volta. Scintille in aula.

Politica

Il richiamo di Mattarella sulle banche scuote il sistema. Il sottosegretario Zanetti (Scelta Civica) a Valentina Conte di Repubblica: «le sue parole rilanciano un’inchiesta del parlamento». Per i renziani, invece, come annota Carlo Bertini sulla Stampa «nessun rilievo al governo. Richiamo rivolto a tutti».
Laura Boldrini sceglie le colonne di Repubblica, con Alessandra Longo, per promuovere la sua proposta: «un reddito di dignità i poveri per rilanciare il sogno della Ue. Le risorse possono arrivare dal bilancio Ue con imposte sulle transizioni finanziarie o la carbon tax».

Sul Giornale, un vibrante editoriale di Luigi Amicone a proposito di tradizioni natalizie e radici cristiane in polemica col parroco di Pontoglio e il vescovo di Padova. Da leggere.

Sulle fughe da Forza Italia e il conflitto interno, interviene il governatore della Liguria, Giovanni Toti: «chi esce da FI non mi preoccupa. Ora una nuova classe dirigente. Serve un sistema di selezione. Romani e Brunetta? Diversi, ma la linea è una. È necessaria una legittimazione dal basso, Berlusconi non può avere tutto il peso delle scelte. Dovremo capire come allargare l’alleanza. Le idee troppo identitarie hanno appeal sui militanti ma non fanno vincere». A firma Paola Di Caro sul Corriere.

Sul Giornale, Stefano Zurlo racconta le idee di Berlusconi emerse a una cena organizzata da Daniela Santanché, Luca Squeri e Sante Zuffada con 600 sostenitori di Forza Italia: prima un pensiero a Mario Mantovani – «l’amico a cui è stata tolta la parola» – poi alcune considerazioni: «vado a lezione di internet per mettermi al passo coi tempi, da gennaio in campo, il centro destra è già oggi al 32,5%. La legge sulle banche va cambiata».

Intanto, come scrive su Repubblica Carmelo Lopapa, Salvini tira dritto per la sua strada. Convoca una conferenza stampa e dice: «Spetta a noi la guida della coalizione». Panico dentro Forza Italia per i pochi posti che resterebbero nella lista per gli azzurri.

Giuseppe Sala, commissario Expo, sceglie Repubblica per parlare e dice a Oriana Liso: «Il mio riferimento è il Pd, sono di sinistra. Niente Ncd. Non ho paura degli avvisi di garanzia, sono incorruttibile. Chiunque vinca dovrà coinvolgere Pisapia. Sono un esterno che vuole parlare di Milano, non assocerò mai il mio nome a categorie politiche nazionali».

Giustizia

Sul Fatto Quotidiano: «il procuratore doveva segnalare al Csm i fattori di ‘interferenza’ col suo incarico a palazzo Chigi. Ma non comunicò la sua inchiesta sulla malagestione dell’istituto. Il consiglio lo convoca». A firma Davide Vecchi.

Economia

Sul Corsera, a firma Fiorenza Sarzanini: «Accuse a Etruria, bilanci anomali e quel cda da non nominare. La relazione di Bankitalia, i rilievi a Rosi e Boschi. Gli ispettori parlano di ‘gravi ritardi’ degli organi di governo per intervenire sul dissesto».

Vegas al Messaggero: «Per gli arbitrati sui rimborsi coordinamento unico fra Autority». A firma Osvaldo De Paolini.

Su Avvenire, colonnino: riforma Bcc. Il decreto del governo nei primi giorni del 2016.

«Le banche contro le norme che colpiscono i conflitti d’interesse. Vincono le lobby, rinviate al 2018 le regole a tutela dei consumatori». Su La Stampa, a firma Alessandro Barbera.

Sempre sul quotidiano torinese, a firma Luigi Grassia: «Petrolio ai minimi da 11 anni. L’Italia risparmia 10 miliardi. Ripresa economica più solida grazie al calo dei costi nell’industria e nei trasporti. L’Up: mini-rimbalzo nel barile del 2016, ma la bolletta resterà leggera».

Sul Corsera a firma Lorenzo Salvia: «Stretta sui direttori generali delle Asl, albo unico, meno poteri alle regioni. Limiti alla discrezionalità: una commissione nazionale sceglierà i candidati. La nuova procedura per le nomine sarà discussa domani in consiglio dei ministri».

Esteri

Ferrara sul Foglio: «altroché Spagna all’italiana. Siamo sempre all’avanguardia nell’anticipare fenomeni politici e antipolitici. In Europa ci sono ormai solo due modelli politici: quello tedesco, fondato sulla sopravvivenza dei partiti storici insieme al governo, democristiani e socialdemocratici, e quello italiano, basato sulla costruzione di leadership maggioritarie che prendono atto della crisi storica dei partiti e delle ideologie o culture di riferimento anche nella forma del radicale rinnovamento generazionale».

Agricoltura

Prosegue la saga giudiziaria della Xylella. Il caso – ben descritto sul Foglio da Luciano Capone – vede ora scienziati alla gogna per un assurdo complottismo. Il mistero si infittisce, tra ardite ipotesi accusatorie e pressanti richieste dell’Ue. E la soluzione del caso si allontana.

Sport

Sul Messaggero, intervista di Gabriele De Bari a Giovani Trapattoni su Blatter.

Futuro

Giulio Meotti per il Foglio firma un colloquio con Bruce Thornton, docente alla California State University e affiliato al pensatoio conservatore di Stanford, la Hoover institution: «in ogni conflitto la domanda è: per cosa combattiamo? I musulmani combattono per la loro fede. Per cosa combatte l’occidente? Più beni di consumo, più piacere sessuale, più pace, più quiete, la dolce vita. Il collasso della cristianità in occidente ha lasciato un vuoto: senza una convalida trascendente dei nostri valori, questi diventano negoziabili. Se una cultura non innaffia le proprie radici, appassisce e muore, diventa preda dei nemici».

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