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Celebrata al Mibac prima edizione del “Premio Giuseppe Di Vagno”

Giuseppe-Di-Vagno
Scritto da Super User

Giuseppe-Di-VagnoC’è un dovere nel dibattito culturale, storico, scientifico e anche politico di non dimenticare le vittime del fascismo e dell’odio come Giuseppe Di Vagno. Il premio è dunque un’iniziativa meritoria, un grande segnale per la conservazione della memoria di quelle straordinarie figure grazie alle quali siamo arrivati a conquistare la nostra libertà”. Lo ha dichiarato il Ministro dei beni e delle attività culturali, Dario Franceschini, durante la cerimonia di premiazione del primo “Premio Di Vagno”, dedicato alla memoria del deputato socialista ucciso dai fascisti nel 1921, avvenuta questa mattina presso la Sala Spadolini del dicastero di Via del Collegio Romano.  

In apertura della cerimonia, il presidente della Fondazione Di Vagno, Gianvito Mastroleo, ha sottolineato come “la memoria non sia fatta solo di monumenti e segni materiali, ma anche di simboli, e quello di oggi è il più significativo che si poteva erigere per ricordare il primo parlamentare della storia d’Italia privato della vita per mano fascista: un premio di ricerca, il modo più efficace perché la memoria di Di Vagno possa restare, rinnovandosi di anno in anno, nella coscienza collettiva del popolo italiano”.

All’evento è intervenuto anche Giuseppe Lovascio, sindaco di Conversano (Bari), città natale di Giuseppe Di Vagno che dalla prossima edizione ospiterà il premio: “Il premio è un grande motivo di orgoglio per la nostra città, che ha basato le proprie politiche e la propria attività amministrativa sulla volontà di far crescere il dibattito culturale nel territorio. Con queste iniziative, inoltre, diamo spazio ai giovani, che costituiscono sicuramente motivo di progresso e di sviluppo”.

I vincitori della prima edizione del premio sono due giovani ricercatori dell’Università di Roma, Michele Cento e Roberta Ferrari, che si sono distinti con un progetto di ricerca – si legge nella motivazione della Giunta – “di sicuro interesse storiografico e secondo una prospettiva originale”, dal titolo “Il socialismo ai margini: classe e nazione nel pensiero e nelle politiche socialiste del  Sud Italia e in Irlanda”.

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