Dress Codes

Moda/ Paul Smith mette gli occhiali al parlamento

paul-smith-project-10-1
Scritto da vocealta

paul-smith-project-10-1Oggi l’appuntamento é per mezzogiorno a “Ottica al Parlamento” per un “happening” in stile molto milanese anche se va in scena nella romanissima piazza del Parlamento. Poco prima che i lavori dell’Assemblea della Camera dei Deputati abbiano inizio, al civico 2 potrete prendere un aperitivo “gustando” la nuovissima collezione di occhiali dell’eclettico stilista londinese Paul Smith.

Una piazza che quotidianamente è palcoscenico di istituzioni e politica, crocevia di parlamentari e ministri piuttosto che di lobbisti e giornalisti, logisticamente vicina alle famose vie dello shopping romano ma ad esse lontanissima per frequentazioni e abitudini, per le prossime ore – nel normale “tran-tran” di inizio settimana parlamentare – offrirà una pausa diversa dal solito.

Questa nuova collezione Paul Smith trae ispirazione “dai dandy britannici e dalle icone del mondo della musica”. Come lascia intendere, però, la scelta di puntare sui colori e sui dettagli che raffigurano immagini positive come sole o quadrifogli in abbinamento alla citazione “Cherish the day” scritta a mano dallo stesso stilista, sono altri i punti di forza che rendono questo prodotto molto più che un semplice accessorio. Dietro il design di queste montature, c’è non solo la speranza che possano aiutare “a mostrare il proprio carattere e la propria individualità” ma anche il desiderio dichiarato che siano veicolo di “un messaggio ottimistico ed edificante”. Un accessorio elegante ma sofisticato che richiede un fruitore in grado di indossarlo senza farsi cannibalizzare, che riesca ad armonizzarlo con il suo volto esaltandone comunque le caratteristiche uniche: sicuramente la cifra stilistica che si rincorre non può essere quella della discrezione visto che non potrete passare inosservati.

Ecco perché l’Ottica al Parlamento, pur trovandosi in una posizione inusuale per un certo tipo di interessi ed eventi, potrà oggi essere la location perfetta: gli spectacles firmati Paul Smith, che riescono a mixare in modo impeccabile la tradizione e il vintage con l’innovativo senza rinunciare a quel voluto e mai banale tocco di vivacità, potranno incontrare la loro clientela naturale: “un intellettuale espressivo – come rivendica orgogliosamente la stessa azienda – che è in grado di lanciare nuove tendenze con stile”.

D’altronde questo accessorio racchiude tutta la filosofia di quel giovane che, scoperta relativamente tardi la passione per il mestiere del padre, imparò a cucire e riuscì in pochi anni a portare la sua boutique da Nottingham a Covent Garden, ancora oggi sede operativa della azienda.

Da Londra a New York e al resto del mondo, il passo fu breve e assicurato dal talento. Oggi il fashion designer può contare ben 12 differenti “Collezioni Paul Smith”, tra cui le classiche uomo, donna, jeans, scarpe, profumi, orologi, arredamento da interni e da ufficio, ma anche libri, sculture e oggetti da collezione.

Un impero che non gli è valso solo notorietà, ma anche diverse onorificenze. Il design Paul Smith è entrato in diverse mostre autorevoli come il “Design Museum” di Londra o il “Festival del Design” di Glasgow; nel 2000 la Regina Elisabetta lo insignì del titolo reale di Cavaliere e questo gli permise successivamente di divenire membro onorario del Royal Institute of British Architects.

Pensare che da ragazzino sognava di fare il ciclista e aveva come più grande mito Gino Bartali, mica Paul Poiret o Coco Chanel! Un amore, quello per le biciclette, che è rimasto invariato negli anni nonostante il brutto incidente che ebbe diciassettenne e che, obbligandolo a rinunciare ai suoi sogni sportivi, gli aprì le porte che lo hanno portato al successo. Ecco spiegata la piccola bike cromata incisa all’interno delle stanghette, sua immancabile firma artistica.

Riguardo l'autore

vocealta