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La rassegna stampa di SPIN (28-09-2015)

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Scritto da vocealta

rassegnaLe aperture dei quotidiani si dividono tra i risultati delle elezioni in Catalogna e i primi blitz della Francia in Siria in attesa dell’appuntamento di oggi all’Onu cui parteciperà anche Putin. In Italia torna l’attenzione su Berlusconi e spazio alla morte di Pietro Ingrao.

Siria. Hollande annuncia le prime azioni contro l’Isis: «Colpito e distrutto un centro di addestramento». Renzi in disaccordo: «Evitiamo un’altra Libia».

Grande attesa per l’incontro Obama-Putin all’Onu. Ne scrive, tra gli altri, Federico Rampini su Repubblica: è il primo faccia a faccia tra i due dall’inizio della crisi in Ucraina ed è ritorno del presidente russo alle Nazioni Unite dopo dieci anni.

Repubblica intervista John Bolton, ex ambasciatore di Bush all’Onu: «Obama sta sbagliando strategia in Siria, a vantaggio della Russia. È chiaro che Putin sta cercando di restituire al suo Paese un ruolo di grande potenza».

Sul Messaggero retroscena a firma Alberto Gentili. «Renzi: “Inevitabile l’intesa con i russi. Un taglio alle sanzioni economiche contro la Russia per favorire il dialogo con Mosca? Piano, ci vuole prudenza, la questione è delicata. Ma nei fatti…”».

Catalogna. Gli indipendentisti ottengono 72 seggi su 135 ma si fermano sotto il 50% dei voti popolari.

Lucio Caracciolo su Repubblica scrive: «Un terremoto per l’Europa». “Una scossa tellurica capace di ridisegnare equilibri e rapporti di forza anche al di là del nostro continente, dove i popoli delle «nazioni senza Stato» si identificano con la causa catalana”.

Per Roberto Toscano, sulla Stampa: «Madrid pensi a riforme vere (se non è già troppo tardi)».

Lo scrittore Javier Cercas dice al Corriere che «sono soltanto populisti mascherati. Quando si dice che la Catalogna andrà benissimo senza la Spagna si nega il fatto che uscirebbe dall’Europa».

Politica interna. Berlusconi annuncia un suo ritorno: «Tutti scappano da Forza Italia». Prove di intesa con Salvini anche sul nome del candidato per Milano.

Raffaele Fitto, intervistato su Repubblica da Giuseppe Alberto Falci, sintetizza così: «Silvio si rassegni, è finito. Si faccia da parte. Non vuole accettare che la sua storia è finita».

Approfondimento sul Fatto per gli attacchi di Vincenzo De Luca alle trasmissioni tv di Raitre Report e Presa diretta. «Camorrismo giornalistico, dicono puttanate, sono una fabbrica di depressione».

Il quotidiano diretto da Marco Travaglio dedica due pagine alla strategia comunicativa di Matteo Renzi. Un pezzo è a firma Alessandro Robecchi: “Senti come parla, parole afflitte da renzismo: urla «basta» ogni giorno, annuncia «pene più severe» per ogni reato».

Per le riforme L’Unità intervista Luigi Zanda: «L’intesa nel Pd terrà. Il punto di equilibrio sull’articolo 2 resisterà anche ai voti segreti».

Sul Giornale l’editoriale di Vittorio Feltri: “l’era dei trasformismi, la melassa che avvolge destra e sinistra”.

Economia. Repubblica intervista Massimo Nordio l’ad di Volkswagen Italia: «Nessuno mi dice cosa bisogna fare, serve la lista dei modelli coinvolti, il silenzio non funziona».

A proposito del caso Volkswagen, Maurizio Ricci su Repubblica si sofferma sui rapporti di forza fra «la grande azienda che domina il mercato e la platea dei consumatori»: la prima sa troppe cose che il secondo fatica a sapere.

Pietro Ingrao. Mario Calabresi intervista Giorgio Napolitano. «Una persona di assoluta limpidezza morale, mai un interesse personale. Impeccabile presidente della Camera, esemplare quando venne rapito Moro».

Repubblica sceglie Rossana Rossanda. «Per proteggere il partito rinunciò a cambiare la storia».

Sul Corriere il ricordo e il commento sono affidati a Paolo Franchi

 

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