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Cycle Chic/ “The sartorialist delle due ruote” arriva anche in Italia

Chi l’ha detto che scegliere la bicicletta come mezzo di trasporto in città significa rinunciare a vestirsi bene? Con lo slogan “L’Italia che pedala con stile”, arriva anche in Italia il fenomeno del Cycle Chic: «la cultura del pedalare con stile», come lo definisce Wikipedia. Tutto ebbe inizio a Copenhagen, città celebre per la cultura della bicicletta e ricca di piste ciclabili, quando il fotografo Mikael Colville-Andersen nel 2006 decise di aprire il blog www.copenhagencyclechic.com. L’artista cominciò a postare le fotografie dei ciclisti che incontrava per strada per raccontarne lo stile sempre più ricercato, guadagnandosi la definizione di “The Sartorialist delle due ruote” (The Guardian) e una posizione tra i “100 top blog worldwide” (Time). La tendenza ha fatto il giro del mondo grazie alla rete e ha facilmente conquistato i tanti stressati dal traffico, quelli che hanno deciso di risparmiare tempo e soldi, quelli che non vogliono inquinare come i militanti verdi e gli organizzatori dei famosi Critical Mass, ovvero mega-raduni che invadono le strade cittadine con una massa di biciclette per criticare l’uso esasperato dell’automobile. Tra i fanatici Elle MacPherson, Lily Cole e Agyness Deyn, Jessica Alba e Vivienne Westwood. Non è un caso quindi che nelle vetrine dei luxury brand (e non solo) capiti sempre più spesso di vedere biciclette: tra le più desiderate la bike Chanel e la limited edition di Gucci. D’altronde il manifesto del gruppo (http://italiancyclechic.com) recita proprio così: «pedalerò con grazia, eleganza e dignità. Sceglierò una bici che rifletta il mio stile e la mia personalità».

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