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La rassegna stampa di SPIN (10-10-2015)

Sono ancora le dimissioni di Ignazio Marino a monopolizzare le aperture dei quotidiani. Sulle prime pagine anche il via libera all’ultimo articolo sulla riforma del Senato, le nuove violenze tra israeliani e palestinesi, il premio Nobel per la pace alle primavere arabe.

 

 

 

 

Roma, dopo le dimissioni di Marino

 

Editoriale in prima pagina del Corriere della Sera a firma Ernesto Galli della Loggia: “La scomoda verità su Roma e i compiti della politica. E’ il momento di aprire il discorso sulla città. Perché è da qui che il male comincia. E’ da ciò che la capitale è diventata negli ultimi due, tre anni che nasce il suo sfascio amministrativo, ma prima ancora il degrado civile che lo ha generato”.

 

Venti giorni. Lo spazio di una guerra lampo, per restare e rilanciare. Una manciata di giorni dove Ignazio Marino, sindaco dimissionario ma non del tutto, potrebbe decidere di far tremare il Pd. Intanto è arrivato il duro attacco del Vaticano: “Ora Roma ha solo la certezza delle sue macerie”. Ernesto Menicucci e Fiorenza Sarzanini sul Corsera: “Nei quaderni del sindaco cerchiati nomi e raccomandazioni . L’ultima sfida: con la fascia al processo di Mafia Capitale”. Sempre sul giornale di Via Solferino, intervista all’ex sindaco della Capitale, Francesco Rutelli che propone: <<Indispensabile una figura di altissimo profilo come Ciampi vent’anni fa”. Inevitabili le conseguenze nel Partito democratico. Dopo il caos romano, Renzi sarebbe tentato di dire basta con le primarie. Federico Geremicca (La Stampa): “Il premier aveva detto: Su questo strumento bisogna fare un regolamento”. Secondo Carlo Bonini (Repubblica) per il ruolo di commissario si fanno quattro nomi e spunta anche Raffaele Cantone. Il presidente dell’anticorruzione potrebbe poi essere candidato. Oltre Sabella in lizza ci sono anche i prefetti Frattasi e Carpino. L’alternativa è una figura politicamente neutra o un potenziale successore di Marino” . Francesco Verderami (Corsera) scrive: “Veti incrociati alle amministrative, nel centrodestra candidati in fuga. L’opzione Marchini rischia di spaccare l’asse che Berlusconi pensava per Milano”. Il Movimento 5 Stelle scalda i motori. Per il Messaggero la base è in pressing su Alessandro Di Battista. “Primo vertice tra i portavoce di Camera, Senato e comune aspettando Grillo e Casaleggio”.

 

 

 

 

Riforma del Senato

 

Il Senato ha approvato l’ultimo articolo del disegno di legge Boschi, il 41. I sì sono stati 165, i no 58, gli astenuti 2. Ora manca il voto finale sul ddl che avverrà martedì 13 ottobre con le dichiarazioni di voto finale. Francesco Bei su Repubblica annota la soddisfazione di Renzi: <<E dicevano che il governo era senza numeri>>. Ma cosa succederà dopo la riforma? Lo spiega Raffaella Paita (Il Sole 24 Ore): “Iter legislativo più snello senza bicameralismo perfetto e revisione del Titolo V per uno stato più <<efficiente>>. Camera titolare del rapporto fiduciario con il governo, al Senato la funzione di raccordo con le autonomie e la Ue”.

 

 

 

 

Giustizia

 

Erika Dellacasa segnala sul Corsera: “Il caso del prestito al padre di Renzi. Si muove anche la Corte dei Conti”.

 

 

Guido Ruotolo sulla Stampa: “Così il braccio destro di Palenzona influenzava i comitati di Unicredit. Per gli inquirenti Roberto Mercuri si interessò per l’ok ai prestiti al costruttore vicino alla mafia”.  

 

 

La giunta del Senato decide sull’uso delle intercettazioni Berlusconi-olgettine. E’ arrivata la richiesta del gip. Si tratta di conversazioni telefoniche effettuate tra il 2012 e il 2013. Ne scrive, tra gli altri, Il Giornale.

 

 

 

 

Economia

 

Sul Sole 24 Ore le parole del ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan: <<In Italia è in corso una ripresa più forte delle attese>>. Per il ministro, <<le condizioni finanziarie sono migliorate>> e il <<consolidamento continuerà>>. Padoan è a Lima, in Perù, dove sono in corso gli “Annual Meetings” del Fondo monetario internazionale. Nonostante l’ottimismo di Padoan “Nella manovra si allontana il taglio delle tasse alle imprese. Nel documento del Tesoro la riduzione dell’Ires slitta al 2017”, scrive Alessandro Barbera (La Stampa).

 

 

Su tutti giornali le parole di Mario Draghi, anche lui a Lima per l’appuntamento del Fmi.<< La Bce è pronta ad agire nell’ambito del suo mandato se necessario per garantire più liquidità alle economie europee>>, ha detto il numero uno dell’istituto di Francoforte.

 

 

Sul Corsera: “Voluntary disclosure, spunta il caso degli italiani all’estero. Risultano tassati come gli evasori”.

 

 

Paolo Griseri (Repubblica): “Ferrari, per Wall Street la società vale dieci miliardi di dollari. Stima della Sec in vista della quotazione. Il prezzo per azione tra 48 e 52 dollari. Sul mercato andrà il dieci per cento del capitale pari a un miliardo di dollari”.

 

 

Via libera di Consob alla quotazione in Borsa di Poste. Dopo l’ok di Borsa Italiana, è arrivata l’autorizzazione al collocamento delle azioni della società anche dalla Commissione di vigilanza dei mercati. Confermato il calendario: lunedì parte il road show, mentre lo sbarco in Borsa è atteso per martedì 27. Prezzo delle azioni fra 6 e 7,50 euro. Al governo al massimo 3,7 miliardi. Ne scrive Gianluca Paolucci sulla Stampa.

 

 

 

 

Esteri

 

E’ stato assegnato al Quartetto per il dialogo nazionale tunisino il premio Nobel per la Pace 2015. l premio quest’anno va alla società civile: un riconoscimento all’impegno politico di un Paese che, protagonista tra gli altri della primavera araba, è stato duramente colpito dal terrorismo. Tahar Ben Jelloun, uno dei più noti scrittori marocchini su Repubblica: “Da Oslo una luce speciale su un paese che lotta per far vivere la Primavera. Il Comitato dà anche un segnale forte all’Occidente invitandolo a investire nello Stato strangolato dal terrorismo”.

 

 

Nuovi scontri in Israele e a Gaza. Vanno avanti da giorni ma si sono intensificati ancora: cinque palestinesi sono morti nella Striscia, in varie città ci sono state aggressioni e si riparla di “terza intifada”. Ne scrive Maurizio Molinari (La Stampa).

 

 

Sul Sole 24 Ore: “Primo passo verso la pace in Libia: l’Onu dà i nomi del nuovo governo. Ora la parola passa ai parlamenti di Tripoli e Tobruk. Approvata la risoluzione anti-scafisti”.

 

 

 

Altro

 

Paolo Baroni sulla Stampa: “Stop al pane precotto travestito da fresco.  A ognuno il suo scaffale. Il filone globalizzato ha i giorni contati: arriva una legge che impone nuove regole. Licenza sospesa a chi spaccia il surgelato per artigianale.”

 

 

Da segnalare l’intervista di Giovanni Minoli su Left: <<Le parole ormai sono diventate proiettili. I talk perdono audience, la Rai non è più servizio pubblico. La televisione ha vinto e la politica ha perso. Va raccontato sia il bicchiere mezzo pieno che la metà vuota. Questa è onesta intellettuale>>. 

 

 

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