Economia

Crac Banca Etruria: 29 rinviati a giudizio, non c’è Bellavista Caltagirone. Ecco perché

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Nessuna responsabilità dell’imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone per il caso dei crediti deteriorati in Banca Etruria. A stabilirlo il pool di magistrati di Arezzo, guidato dal procuratore Roberto Rossi, che ha cercato di ricostruire la vicenda in una lunga inchiesta conclusasi qualche giorno fa.

Tra le 29 persone che saranno rinviate a giudizio non compare, infatti, Francesco Bellavista Caltagirone, ex presidente del Gruppo Acqua Marcia. Il gruppo imprenditoriale è stato oggetto negli ultimi anni di numerose inchieste giudiziarie, tutte rivelatesi destituite di fondamento, che lo hanno danneggiato economicamente facendolo finire nelle liste dei debitori della banca. La scelta dei magistrati di Arezzo di non rinviare a giudizio Bellavista Caltagirone conferma che i debiti del gruppo nei confronti delle banche non sono stati causati da condotte illecite del presidente, ma dalle conseguenze delle inchieste fallimentari.

In sostanza i prestiti ottenuti da Francesco Bellavista Caltagirone erano stati concessi in forza delle adeguate garanzie che il gruppo era in grado di dare all’istituto di credito e nessun illecito è stato ravvisato in merito. E’ stata l’offensiva della magistratura sul Porto di Imperia, conclusasi con due assoluzioni e un’archiviazione per l’imprenditore romano, a determinare  successivamente l’insolvenza di Acqua Marcia

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