Economia

Export made in Italy a gonfie vele: la relazione di Coldiretti

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In un principio di 2018 che sembrava consegnare l’Italia a uno dei suoi momenti più oscuri, arriva finalmente una buona notizia. Sono infatti arrivati i dati degli export del 2017, che segnano un record positivo per le esportazioni nel settore agroalimentare, che arrivano a quota 41,03 miliardi di euro, con un più 7% rispetto al 2016. Una notizia che giunge dunque all'alba del 2018, proclamato dai dicasteri dell'agricoltura e dei beni culturali "l'anno del cibo italiano nel mondo". L’analisi, condotta dalla Coldiretti sui dati Istat sul commercio estero, sottolinea l’importanza strategica di un settore d’eccellenza del made in Italy, quello agroalimentare, che può diventare un volano per la rinascita economica e occupazionale della nostra nazione.

Quali Paesi comprano cibo italiano? Innanzitutto i nostri vicini europei, che importano almeno i due terzi delle nostre esportazioni, pari a 26 miliardi, in particolar modo Germania e Francia: ai primi vendiamo alimentari per 6,89 miliardi di euro, ai secondi per 4,53. Anche la Gran Bretagna è un nostro affezionato cliente, per un indotto che si aggira attorno ai 3,3 milioni di euro.

Fuori dai confini comunitari, sono gli Stati Uniti i principali acquirenti dei prodotti italiani, un commercio che vale 4,03 miliardi di euro. Boom nel mercato con la Repubblica Popolare Cinese, fermo a 448 milioni di euro, ma con un trend assai positivo destinato a crescere, insieme a quello delle esportazioni verso il Giappone. Congelato invece l’export con la Russia, frenato da un embargo che ha colpito i prodotti vegetali, animali e caseari provenienti dalla UE.

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