Economia

Governo: fiducia di agenzie ed economisti ma il nodo dei conti resta

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Primo, prudente endorsement delle agenzie di rating e degli analisti al nuovo Governo, ma i conti di autunno saranno il banco di prova. Il trend europeista della coalizione Pd-M5S, dopo i toni minacciosi della Lega, e la scelta di un politico conosciuto e stimato nelle istituzioni europee come l'eurodeputato dem Roberto Gualtieri alla guida del Mef creano un'aspettativa favorevole da parte dei mercati e degli economisti in attesa di vedere però le scelte in manovra. Il banco di prova sarà infatti la Nota di aggiornamento al Def con le nuove stime su conti e crescita, ossatura della Legge di Bilancio di metà ottobre. In quella sede si misurerà la tenuta del nuovo Governo, l'equilibrio tra punti di convergenza e quelli di contrasto, il suo tasso di litigiosità.

«La formazione del nuovo Governo allenta i rischi di un confronto con l'Unione europea» e «dovrebbe evitare ritardi nel processo di bilancio 2020», afferma Fitch in un commento sul Conte-bis. Tuttavia non c'è ancora «piena chiarezza sulle importanti scelte di politica economica e di bilancio», osserva l'agenzia di rating ricordando che il Governo deve affrontare la sfida di riduzione del debito pubblico e procedere a tagli della spesa, aumenti fiscali alternativi o una revisione significativa delle tax expenditures se vuole tenere fede alla promessa di disattivare 23 mld di clausole Iva. Inoltre l'Italia per il momento ha evitato nuove elezioni, «ma il rischio politico è ancora significativo», avverte l'agenzia americana

Ripone fiducia nel Governo italiano il direttore del centro di ricerca tedesco Ifo. «Mi aspetto un cambio nella politica di bilancio italiana in favore di una maggiore cooperazione europea, adempimento alle regole fiscali Ue e dialogo con i partner europei», afferma. «Mi aspetto anche – aggiunge – che la scelta di Roberto Gualtieri sia un segnale ai mercati finanziari dell'impegno dell'Italia per una solida politica di bilancio, con l'obiettivo di migliorare le condizioni di finanziamento del suo debito e ridurre i rischi legati allo spread per il settore pubblico e privato in Italia». Il nuovo titolare di via XX Settembre «si trova davanti un lavoro impegnativo, il mix alto debito e bassa crescita è un problema – osserva l'economista tedesco – ma allo stesso tempo le condizioni di finanziamento sono estremamente favorevoli, con tassi di interesse vicini allo zero per la zona euro». L'Italia dunque oggi «può risolvere i suoi problemi economici – conclude Fuest – con una combinazione di riforme strutturali e un consolidamento dei conti orientato alla crescita, passando da una spesa verso i consumi a una spesa per gli investimenti».

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