Politica

A “Gli Sgobboni” Antonella Sberna: “La politica ha bisogno della nostra energia”

Antonella Sberna è la responsabile della segreteria della senatrice e segretario di Presidenza Anna Cinzia Bonfrisco. Anche se molto giovane, non è alla sua prima esperienza di lavoro e vanta nel curriculum un passato a Los Angeles nel Consolato italiano per la promozione delle Provincie, delle Regioni e delle aziende italiane, un’esperienza a Bruxelles a contatto con i progetti europei presso la segreteria del Commissario Antonio Tajani e un Master di secondo livello in Affari Parlamentari, con una prova di fine corso patrocinata in esclusiva dal sottosegretario all’economia Giuseppe Vegas.
Nell’ambiente politico la senatrice Bonfrisco è conosciuta da tutti come una donna combattiva e tenace, ma soprattutto le viene riconosciuto di essere un politico molto impegnato.
Dopo due anni e mezzo di lavoro fianco a fianco qual è la vostra carta vincente?
L’organizzazione. E’ una parola che se funziona nei fatti rende qualsiasi rapporto di lavoro vincente. Abbiamo un’agenda on-line con appuntamenti e relativi riferimenti: Per ognuno di questi, a circa due ore dall’evento la senatrice viene raggiunta da un avviso sul cellulare che le ricorda l’impegno fissato. In questa maniera abbiamo ampio spazio per gestire ed organizzare le sue giornate. Quello che ci siamo poste fin dall’inizio è mirare e centrare sempre l’obiettivo.
Hai mai dimenticato qualcosa?
Io sono praticamente perfetta come Mary Poppins e non sbaglio mai! Capita a tutti di dimenticare qualcosa…l’importante è mettercela sempre tutta. Come mi ripeto spesso quando sono preoccupata “solo chi fa sbaglia!”
Alla Bonfrisco va senz’altro la palma come Senatrice più elegante, ma quali sono secondo te le altre senatrici che le tengono testa?
Per rispettare il periodo di par condicio mi sento obbligata a farti un nome per la maggioranza e uno per l’opposizione: la Rizzotti (Pdl) è quella che le dà più filo da torcere, ma anche la Leddi (Pd) è molto sobria ed elegante, pure se ha uno stile più sportivo.
Qual è stato il provvedimento che vi ha tenuto più impegnate?
Tieni conto che la senatrice è membro della commissione Bilancio, da cui tutti i provvedimenti passano per un parere sulla copertura finanziaria e questo permette di avere una visione quasi completa di tutto quello che succede. Ci deve essere un impegno a tutto tondo, ma c’è un argomento che seguiamo da quando sono arrivata ed è quello dei derivati. Da un emendamento presentato in finanziaria che mirava a vietare l’uso degli strumenti di finanza derivata da parte degli enti locali a tutta una serie di battaglie sui temi della finanza e del credito che come dice lei “sono una moderna frontiera della democrazia”.
E tu come di destreggi tra temi cosi complessi e diversi tra loro?
Per me è una scuola continua dove imparo a tradurre l’impegno politico anche nelle possibile ricadute amministrative sui territori. Dalle commissioni con cui lavoriamo ad esempio sono passati molti provvedimenti cruciali tra cui il federalismo fiscale. Questo mi permette di capire e seguire l’iter e i contenuti di molti provvedimenti e aiuta a formare sempre di più la mia competenza politica e professionale.
Il momento in cui ha riconosciuto e stimato a pieno le tue capacità?
Forse quando mi ha affidato la responsabilità della gestione della sua segreteria. Ha avuto fiducia in me. E’ una donna alla quale la mente corre velocissima ed è fonte costante d’insegnamento, specialmente in un ambiente dove non si è mai troppo rapidi e sbrigativi. Lei ed io parliamo molto per parole chiave e questo è il valore aggiunto di cui credo abbia bisogno: l’immediatezza nell’azione.
In periodo fuori par condicio: quale sarebbe la trasmissione più adatta per la Bonfrisco?
Otto e mezzo, ma solo perché l’ho già vista all’opera in occasione di un confronto con la senatrice Leddi del Pd. E’ stata una delle poche volte in cui la televisione offriva due esponenti di partito opposto, ma con una visione delle reali necessità del paese molto poco opposta…. E’ nei Talk Show che richiedono competenza che lei va sempre sul sicuro; è una donna che viene dalla vera scuola politica, quella in cui ti insegnavano a parlare solo se eri consapevole e certo della tua risposta.
Sei la più giovane candidata Pdl per la Provincia di Viterbo al Collegio Viterbo 5, qual è il cavallo di battaglia del tuo programma elettorale?
In una parola: le infrastrutture. Io voglio aiutare la mia Viterbo ad uscire dall’isolamento e non essere più dall’ombra di Roma. Deve diventare una spalla per la Capitale e deve esserle utile per decongestionare almeno la zona di Roma Nord dal sovraffollamento. Un progetto che colleghi Viterbo a Roma in 40 minuti apporterebbe un numero notevole di posti di lavoro per un circuito economico utile al territorio laziale.
Non solo. Sono convinta che per fare politica sia necessario condividere valori e tradizioni della propria terra di origine, sia necessario impegnarsi ogni giorno per ascoltare e conoscere le mille voci del territorio che circonda tutti noi. La volontà di mettermi a disposizione dei cittadini in Provincia nasce proprio dalle esperienze fatte, da tutte le immagini, i ricordi e le tecniche acquisite in questi anni divisa tra Viterbo e il mondo.
Quali saranno i rapporti futuri con la Bonfrisco nel caso in cui riuscissi a diventare consigliere della tua Provincia?
Non ne abbiamo ancora parlato, ma sono sicura che non cambierebbe niente: il nostro è un rapporto di lavoro basato sull’intesa e la solidarietà e qualsiasi mio ulteriore contributo al Paese non farebbe altro che sviluppare in meglio questa caratteristica che ci contraddistingue. Lei per prima ha appoggiato entusiasta la mia avventura perché credo mi veda, come un piccolo ma importante tassello di rinnovamento per questo mondo politico che tanto deve insegnare a noi giovani ma che prima o poi dovrà avvalersi dell’energia e della competenza che possiamo mettere a disposizione. Ed è proprio questo che cerco di trasmettere con la mia candidatura!

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