Politica

Gli Sgobboni: Giacomo Di Capua, uomo della militanza

Un viaggio tra la militanza, quella vera, quella che nasce sul territorio. La militanza fatta di colla e cartelloni, di passione, di sapori sempre meno noti e di grandi soddisfazioni. Questa è la militanza di Giacomo Di Capua, che dopo anni di politica locale, oltre ad essere stato eletto Consigliere per il Comune di La Spezia è diventato, all’età di 29 anni, Capo Segreteria di Mario Mantovani, il Sottosegretario alle Infrastrutture con delega al ‘piano casa’.
Giacomo, come è iniziata?
Con fatica e volontà. Erano le regionali del 2000 e avevo appena 18 anni. Ero sempre stato un berlusconiano e il mio partito di riferimento era Forza Italia. Una volta raggiunta la maggiore età un caro amico come Andrea Camaiora, che allora era coordinatore provinciale di Fi a la Spezia, mi spinse a fare il grande passo. Da allora iniziai la vera militanza nel movimento giovanile: manifesti, affissioni, riunioni, propaganda. Iniziai dallo scalino più basso e piano piano cominciai a salire le scale della politica. La grande opportunità arrivò nell’ottobre del 2003, quando ad un congresso cittadino incontrai Mario Mantovani, uomo di prima ora della vecchia Fi. Di lì a pochi mesi ci sarebbero state le europee e Mantovani era tra i candidati all’europarlamento. Fu così che iniziai la prima vera campagna elettorale nel collegio nord-ovest.   
Il tuo risultato?
Grazie al movimento giovanile Mantovani prese a La Spezia 800 voti in più rispetto ai 48 di qualche anno prima. Mi guadagnai la sua fiducia.
Nessun rimpianto?
No. Anche se in quegli anni mi stavo laureando in Scienze Politiche all’Università di Pisa e avevo in mente di intraprendere la carriera accademica. Una scelta che abbandonai in poco tempo. Mi ricordo anche quando: era una domenica di maggio del 2005. In serata mi chiamò Mantovani. Il giorno dopo iniziai a lavorare con lui.
Che differenza c’è tra ‘il metodo Mantovani’ e il ‘metodo Lega’ sul territorio?
Nessuna. Molti pensano che il Pdl non abbia un partito radicato sul territorio, ma è un errore e Mantovani lo può dimostrare. Noi abbiamo sempre cercato di mettere il territorio al primo posto nella nostra agenda politica. Mantovani è un uomo del fare e in quanto sindaco di Arconate e Sottosegretario è una figura che mette in sinergia la realtà locale con il Governo.
Come?
Diamo alla gente gli strumenti per conoscere e avvicinarsi alle grandi istituzioni. I palazzi del Governo hanno solo bisogno di essere più presenti nelle piccole realtà locali e noi con il nostro modo di fare politica diamo l’opportunità di conoscere e sfruttare le potenzialità dei provvedimenti presi dal Governo.
Qual è l’ostacolo più grande che incontri in questa tua attività?

La burocrazia. Non c’è da aggiungere altro, speriamo solo di portare a termine tutte le riforme per completare il processo di semplificazione che sta interessando ogni dicastero di Governo.
Le tue grandi sfide?
Una fu con il Motore Azzurro, un’iniziativa per le politiche del 2006 organizzata da tanti giovani e coordinata da Mantovani e Valducci. Io ero il responsabile degli uffici. Perdemmo le elezioni per 24.000 voti, ma meno di due anni dopo tornammo in campagna elettorale e organizzai gli 8000 ‘difensori della libertà’ che presidiarono le giornate elettorali. Fu lì che mi guadagnai il ruolo di Capo Segreteria al Governo con Mantovani.
Cosa c’è per te oltre la politica?
Per ora poco e niente. Mantovani è una persona che dormesolo 4/5 ore. Siamo famosi per i nostri orari di lavoro improbabili. Lavoriamo anche fino alle 3 di notte e siamo capaci di spazientirci se qualcuno non ci risponde a notte fonda al telefono.
Esiste l’amicizia in politica?
E’ difficile, ma può esserci. Andrea Camaiora ed io siamo la prova vivente. La nostra avventura politica è iniziata insieme e ogni anno ha dato dimostrazione di grande forza e non curanza di fronte all’invidia.
E per il domani?
Se la politica non dovesse darmi le ambizioni sperate, guardo di buon occhio anche il settore dirigenziale dello Stato. Oramai con le nuove riforme in materia di PA un politico e un dirigente al Governo hanno ruoli similari e spesso il secondo ha delle competenze più stimolanti rispetto a quelle politiche.
La vita privata?
L’ultima vacanza è stata organizzata a 10 km da casa mia. Da questo è deducibile che il lavoro per me è 365 giorni l’anno, ma ho la fortuna di avere una donna accanto molto comprensiva, che mi sostiene e mi incoraggia anche nelle difficoltà.
Progetti di coppia?  
Il matrimonio è il prossimo passo e ho anche le idee chiare su chi saranno i testimoni: senz’altro Mantovani, che verrà affiancato da una europarlamentare e un assessore della provincia di Milano.

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