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In giro per “istituzioni” a Madrid

I musei a Madrid sono un’istituzione e servono ad esporre qualsiasi cosa, da oggettistica riguardante i tori a strumenti medici dei tempi che furono. Tuttavia quelli da non perdere sono solamente due o tre: il Museo del Prado e il Reina Sofia in primis, il Thyssen-Bornemisza in seconda istanza.
Nel primo sarà una piacevole sorpresa riscoprire tutte le opere di Goya, da “La fucilazione del 3 maggio 1808”, a “La Maya desnuda” (per i più puritani c’e anche quella vestita), a “Il Gigante”, a “Saturno che mangia uno dei suoi figli”. Opere queste che invadono qualsiasi libro di storia dell’arte e che hanno un fascino tanto macabro quanto surreale e fantastico.
Il Reina Sofia è il paradiso del cubismo e della pittura contemporanea spagnola, da Dalì a Picasso, passando per Braque, ma è soprattutto il luogo dove è gelosamente custodita la famosissima “Guernica”, in tutta la sua inaspettata “grandezza”.
Nel terzo museo citato si potranno invece ammirare diversi quadri del rinascimento italiano e della pittura moderna, tra cui alcune opere minori di Van Gogh, ciononostante il senso di una visita è legato esclusivamente a quanto tempo si deciderà passare nella capitale spagnola. Tanto più che, pur non essendo un numero esorbitante i luoghi da visitare per la città, sarà ad ogni modo piacevole un giro per il parco del Buen Retiro o una passeggiata lungo la Gran Vìa. Posti, questi, invasi nei fine settimana da famiglie madrilene doc il primo e da gioventù esuberanti il secondo.
Così come è certamente gradevole vagabondare tra le due piazza principali di Madrid, quella di Puerta del Sol e Plaza Mayor.
C’è da dire che la prima, dove la Puerta è presente ormai solo nel nome, è in costante rifacimento da anni, dunque poco fruibile; ben altro discorso per Plaza Mayor. Chiusa sui quattro lati, è invasa dalla stessa “fauna” di Piazza Navona a Roma, tra ristoranti pieni di “buttadentro”, artisti o pseudo tali di strada e divertenti uomini-statua mascherati da personaggi dei fumetti, ballerine di flamenco o indiani d’America. Certamente caratteristica da vedere.
Ecco infine il chocolate con churros (una sorta di frittelle dolci allungate), da gustare rigorosamente assieme, di notte e indifferentemente durante i freddi inverni o la torrida estate. La seconda istituzione madrilena.

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