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Quando il luogo comune è una piacevole sorpresa: l’Andalusia (II parte)

Il ricordo che si ha di Cordoba è quello di una città completamente bianca; strano a dirsi, anche perché in realtà riflettendoci in modo più approfondito così non è… sarà quindi il caldo insopportabile che ha inciso nella memoria questi aspetti allucinatori o sarà forse il bel ghetto ove è d’obbligo dirigersi e girovagare tra piccole sinagoghe sparse un po’ ovunque, chiassosi bar (si vede anche da questo che si tratta prima di spagnoli e poi di ebrei) e negozi dove si lavora il cuoio o le pietre dure… questo quartiere sì completamente bianco!
D’altronde la città di Cordoba, pur essendo più nell’entroterra spagnolo rispetto a Malaga, Granada e Siviglia, e quindi più lontana dal Maghreb, è forse quella che ha sentito maggiormente l’influenza araba: ne è dimostrazione il monumento simbolo, la Mezquita.
Questa enorme struttura rettangolare, nel centro esatto della città, nata come una moschea, ha, nel corso dei secoli, a seguito delle lotte di religione tra ottomani e cristiani, modificato la sua struttura originaria, ed è oggi uno dei pochi monumenti al mondo a poter vantare al suo interno una cattedrale, con altare e crocifisso, circondata dalla struttura canonica della moschea, dove l’espansione è in orizzontale e non in verticale. Inoltre è da sottolineare che questa struttura interna colpisce particolarmente il visitatore in quanto all’esterno della stessa è invece evidente solo la moschea, con il minareto, e annesso muezzin, a dominare sopra un curato cortile.
Siviglia dunque. Da molti considerata come la città più bella dell’Andalusia, Siviglia è caratterizzata da tre monumenti principali: l’Alcazar, la Cattedrale e la Giralda, ovvero il Castello, il Duomo e la torre del minareto.
Sicuramente si tratta della città più propriamente definibile tale tra le tre, a causa questo della notevole espansione e anche di quella che sembra esserne la cultura. Infatti, a differenza di Cordoba e, soprattutto, Granada, le “romantiche” popolazioni gitane, mescolate in modo apprezzabile negli altri due luoghi sopra descritti, si ha l’impressione qui invece che vengano lasciate ai margini della società, dando così adito a problematici fenomeni di accattonaggio e vagabondaggio, molto simili ad alcune zone della nostra natia Italia.
I monumenti di cui sopra inoltre sono decisamente più simili a quello che siamo abituati a vedere, o comunque abbiamo la possibilità di farlo, in giro per l’Europa ed anche la Spagna: basti pensare alla somiglianza che intercorre tra l’Alcazar di Siviglia e quello per certi versi simile di Avila (nei dintorni di Madrid quindi) o di alcune città francesi.
Sicuramente la Giralda, per il suo essere parte integrante della Cattedrale è qualcosa di più particolare, anche se, oltre ad un bel panorama apprezzabile dalla cima, non regge assolutamente il confronto con il fascino della Mezquita di Cordoba.
Certo, un giro per il caratteristico Barrio de Santa Cruz nei pressi dell’Alcazar, od anche una passeggiata per le due strade dello shopping di Siviglia sono un bel modo per passare del tempo di svago e divertimenti nella città, tuttavia non è forse sufficiente… sufficiente per reggere il confronto con gli indimenticabili posti visitati a Granada e Cordoba.
Allora, Granada, Cordoba e Siviglia, o solo Granada e Cordoba?
Tutte e tre, ma probabilmente visitandole in senso orario, quindi Siviglia, Cordoba, Granada. Non si rimarrà così certamente delusi da nulla.

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