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Scoop del quotidiano spagnolo ABC: “Venezuela ha finanziato con 3,5 milioni di euro i 5S”. Smentita del movimento, polemiche dalle opposizioni

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Tre milioni e mezzo di euro per finanziare il Movimento Cinque Stelle. In base allo scoop del quotidiano conservatore spagnolo Abc, sarebbe questa la cifra investita dal Venezuela di Hugo Chavez per sostenere segretamente le attività del movimento politico di Grillo e Casaleggio. Secondo il documento classificato citato dal giornale spagnolo, l'attuale presidente Nicolas Maduro, allora ministro degli Esteri di Chavez, avrebbe all'epoca spedito una valigetta con 3,5 milioni di euro al consolato a Milano indirizzati a Casaleggio padre, fondatore del Movimento con Beppe Grillo e creatore della piattaforma Rousseau. Il denaro sarebbe stato consegnato dallo stesso console Gian Carlo Di Martino all'ideologo del MoVimento, morto nel 2016, indicato da Caracas come "promotore di un movimento di sinistra rivoluzionario e anticapitalista nella Repubblica italiana”. I documenti in possesso di Abc sembrerebbero appartenere all'intelligence chavista.

Le polemiche

Tali indiscrezioni hanno agitato ultriormente il clima politico italiano già messo a dura prova dalle polemiche legate agli Stati Generali e alle difficolta sanitarie e alle conseguenze economiche dovute alla pandemia del Coronavirus. Secca e netta la smentita di Davide Casaleggio che definisce la notizia come "fango su mio padre”. Il capo politico del MoVimento Vito Crimi la liquida invece come fake news. Dello stesso avviso anche il governo di Caracas e lo stesso console. Per le opposizioni invece c’è terreno fertile per attaccare i pentastellati, accusati di relazioni pericolose con una dittatura, e per provare a destabilizzare ulteriormente il governo giallo rosso, di cui i grillini sono protagonisti attivi nell’alleanza con Pd e Leu.

Il documento

Secondo quanto si legge dalla ricostruzione giornalistica, il denaro fu inviato "attraverso valigia diplomatica" e l'allora capo degli 007 venezuelani Hugo Carvajal (oggi latitante) chiese all'addetto militare in Italia che aveva scoperto la valigetta di "non continuare a riferire sulla questione", perche' sarebbe potuto "diventare un problema diplomatico" tra Roma e Caracas. La somma sarebbe stata attinta da fondi riservati amministrati dall'allora ministro dell'Interno Tareck el Aissami, che e' ora sotto sanzioni americane per narcotraffico e riciclaggio.

La smentita

Sul documento di Abc e' arrivata una netta smentita da Caracas. Il ministro degli Esteri Jorge Arreaza ha parlato di "mitomania dei media della destra mondiale contro il Venezuela". Il console Di Martino ha invece dichiarati di "non aver mai conosciuto Gianroberto Casaleggio". E che si tratta di una "notizia falsa, gia' uscita nel 2016" e che "rispunta ora dopo che Maduro ha convocato le elezioni". "Tutto falso e assurdo, adiremo le vie legali", ha confermato l'ambasciata a Roma.

Anche in casa M5S "si valuteranno le vie legali", ha avvertito Crimi, derubricando la vicenda a "fake news ridicola e fantasiosa" e ricordando che "anche allora realizzammo una campagna elettorale fatta con pochissime risorse e mezzi". Gli ha fatto eco Davide Casaleggio, erede del padre nella gestione di Rousseau, sottolineando che il Movimento "e' sempre stato finanziato in modo trasparente ed e' stato l'unico a rendere pubblici tutti i bilanci".

L'attacco delle opposizioni

Da Madrid la direzione giornalistica di Abc ha confermato tutto, chiarendo di aver verificato le fonti. E alimentando cosi' il fuoco di fila delle opposizioni a Roma. "Al governo, anziche' il modello Genova per rilanciare l'economia, c'e' un modello Cgil-Venezuela", ha attaccato Matteo Salvini. L'esecutivo riferisca in aula, e' la richiesta di Giorgia Meloni. Mentre Antonio Tajani ha annunciato che presentera' un'interrogazione all'Alto Rappresentante Ue Josep Borrell. Poche le voci dal Pd, che si sono limitate a chiedere di "fare chiarezza".

Italia – Venezuala: un rapporto storico

I rapporti tra Italia e Venezuela sono radicati, soprattutto in ragione delle importanti comunita' con doppio passaporto che vivono in entrambi i Paesi. I 5 Stelle, anche per tutelare la comunita' italiana, dopo la crisi istituzionale del gennaio 2019 spinsero il primo governo Conte ad optare per la neutralita' tra Nicolas Maduro e Juan Guaido'. Tra i malumori della Lega, allora socio di maggioranza, mentre le altre cancellerie occidentali riconoscevano il leader dell'opposizione anti-chavista come legittimo capo dello Stato ad interim. La posizione del M5S e' stata letta dagli avversari come una sconfessione della collocazione euro-atlantica dell'Italia per un avvicinamento verso Mosca e Pechino, che di Maduro sono sponsor. In quest'ottica l'indiscrezione di Abc, antico quotidiano di tradizione monarchica e conservatrice, puo' alimentare questa vulgata. Ma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ancora una volta, ha ribadito che il legame transatlantico rappresenta un cardine irrinunciabile per Roma.

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