Salute

Il Grana Padano riduce la pressione arteriosa

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Trenta grammi al giorno di Grana Padano Dop stagionato per un anno, e in 2 mesi la pressione alta scende grazie a un meccanismo d’azione simile a quello di comuni farmaci antipertensivi.


Questo quanto emerge da una ricerca condotta a Piacenza dall’Unità operativa di ipertensione dell’ospedale Guglielmo da Saliceto, guidata da Giuseppe Crippa, e dall’Istituto di scienze degli alimenti e della nutrizione dell’università Cattolica, presentata a New York, al 31esimo meeting della Società americana dell’ipertensione (Ash) e pubblicata sulla rivista dell’Ash ‘Jash’.

Per testare l’efficacia di uno dei formaggi re della cucina italiana, il team emiliano ha utilizzato la formula dello “studio clinico controllato verso placebo”: un protocollo tipico dei test sui farmaci, molto più raro per gli alimenti.

Dai risultati è emerso per il gruppo che ha mangiato il grana, un calo di 7-8 millimetri di mercurio per la pressione sistolica (la massima), e di 5-7 mmHg di quella diastolica (la minima).
 

Sono proprio i tripeptidi del grana stagionato, “frammenti proteici che si sviluppano nella fermentazione del latte ad opera del Lactobacillus helveticus, spiega Crippa, che inibiscono l’enzima che fa aumentare la pressione arteriosa producendo la conversione dell’angiotensina“.

Dopo 2 mesi di trattamento con Grana Padano i livelli pressori si sono ridotti in modo significativo (-6 mmHg per la sistolica e -5 mmHg per la pressione diastolica), e nella maggior parte dei pazienti la pressione si è normalizzata.

Secondo gli autori, la riduzione ottenuta somministrando il formaggio è simile a quella che ci si potrebbe aspettare prescrivendo una terapia farmacologica efficace.

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