Salute

Parte la nuova campagna Airc contro il fumo affianco alle influencer del web

Scritto da administrator

La paura dell’abuso tra i giovani del fumo (specialmente sigarette) ha portato da tempo ad analizzare quali siano gli aspetti psicologici che portano i ragazzi a divenirne consumatori (e spesso dipendenti) e di come programmi televisivi, personalità importanti e filmati possano influenzare i giovani.

La Fondazione Airc per tanto ha valutato una contro-campagna basandosi proprio su persone che possano influenzare una scelta contro il fumo. La campagna antifumo per la ricerca sul cancro e rivolta soprattutto a giovani e donne coinvolte alcune tra le figure del web più amate, tra le influencer social più carismatiche. Una squadra femminile che mette assieme Sofia Viscardi, Chiara Galiazzo, Alice Venturi, Camihawke alias Camilla Boniardi e le K4U affiancate dagli esperti di Airc.

Obbiettivo coinvolgere i fan tramite contenuti e nelle modalità più adatte alla giovane età. Secondo i dati raccolti per l'Italia dall'Istituto Superiore di Sanità e diffusi dall'indagine internazionale "Global Youth Tobacco Survey", già fra 13 e i 15 anni il 20% dei giovani fuma quotidianamente le sigarette tradizionali, mentre il 18% utilizza sigarette elettroniche. Differenze sostanziali di genere dove, se i ragazzi sono i più propensi ad utilizzare le sigarette elettroniche (22% a 13%), le ragazze sono la maggioranza tra i fumatori abituali di sigarette tradizionali (24% a 16%)

Camihawke, ex fumatrice, racconta i dati: «Per agganciare l'attenzione dei ragazzi su un argomento così serio bisogna parlare la loro lingua. 500 mila visualizzazioni in 24 ore per una story contro il fumo su Instagram sono un bel risultato, sto avendo molte risposte positive», concludendo che «Parlo per esperienza: fumare è stupido, si può smettere».

Tra gli esperti, la responsabile di Oncologia toracica del Dipartimento di Oncologia della Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, la dottoressa Marina Chiara Garassino, sottolinea che «In Italia il numero di donne che fumano è aumentato del 24% in un solo anno, siamo il fanalino di coda dell'Europa», per tanto «È assolutamente necessario e urgente arrestare questa tendenza, se non faremo nulla, fra vent'anni dovremo affrontare una vera e propria epidemia di tumore ai polmoni». «Il fumo ha sulle donne effetti ancora più negativi – prosegue – perché, oltre a fare maggiore uso di sigarette, fumano in modo diverso rispetto agli uomini, con un'inalazione più profonda, che può aumentare sia l'incidenza sia l'aggressività dei tipi di tumore ai polmoni da cui sono colpite».

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