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Alitalia, sì al pre-accordo. Cruciale il referendum

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E' stato raggiunto nella notte tra il 13 e il 14 aprile, in extremis, un pre-accordo tra Alitalia e sindacati per salvare la compagnia aerea. Il verbale di confronto siglato dalle parti diventera' un vero e proprio accordo solo dopo il via libera dei lavoratori. Cruciale dunque diventa l'esito del referendum che si terra' dopo Pasqua, mentre il prossimo incontro con governo, azienda e sindacati e' fissato per il 26 aprile.

Non sempre le consultazioni sottoposte ai lavoratori hanno dato esiti positivi, basta pensare al caso del sito di Almaviva di Roma. Da piu' parti ci si appella al senso di responsabilita'. "Non e' stato facile arrivare a un punto di incontro che mi auguro che sia confermato dai lavoratori", sottolinea il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. "L'impegno del governo in questi mesi e' stato incessante – aggiunge – e non ha risparmiato gli sforzi per ottenere un piano industriale che mi auguro sia condiviso al referendum". Anche il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, giudica il pre-accordo positivamente ma sottolinea: "Se questa manovra fallisse, l'amministrazione straordinaria butterebbe sullo Stato italiano tutti costi della gestione Alitalia e/o della liquidazione, e sarebbero costi altissimi: solo l'amministrazione straordinaria costerebbe oltre un miliardo di euro. L'obiettivo prioritario del governo – conclude – e' mettere meno soldi possibili". Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, sottolinea la necessita' di trovare nuovi soci e risorse: su Alitalia "c'e' preoccupazione perche' l'azienda e' oggettivamente in uno stato di grandissima difficolta'. Siamo consapevoli che ci sara' bisogno di altre persone che hanno fiducia nel futuro di Alitalia e che mettano altre risorse, ma intanto bisognava salvare Alitalia, grazie a uno sforzo un po' di tutti e a un'ulteriore sensibilita' strappata all'azienda. Comunque siamo soddisfatti del lavoro fatto". Intanto stamattina si e' tenuto un Cda della compagnia proprio per "raccontare cosa e' successo ieri", come spiega il presidente 'in pectore', Luigi Gubitosi. "Il consiglio di amministrazione e' soddisfatto, cosi' si sblocca la situazione", afferma il top manager, "evidentemente abbiamo fatto un grosso passo avanti. Non abbiamo ottenuto tutto cio' che volevamo ma, comunque, ci fa piacere soprattutto perche' sono stati rispettati i tempi previsti. Come dicono anche i sindacati riteniamo che sia stato fatto tutto il possibile". L'amministratore delegato dell'Alitalia, Cramer Ball ha commentato: "Sono soddisfatto per il rispetto della deadline".

Seconqo quanto prevede il pre-accordo, gli esuberi previsti per il personale a tempo indeterminato scendono da 1.338 a 980, attraverso il superamento "dei progetti di esternalizzazione delle aree manutentive e di altre esternalizzazioni", il ricorso alla Cigs entro il maggio 2017 per due anni, l'attivazione di programma di politiche attive del lavoro (riqualificazione e formazione del personale) e misure di incentivazione all'esodo, oltre ai miglioramenti di produttivita' ed efficienza" che saranno definiti in ambito aziendale entro maggio. La riduzione della retribuzione del personale navigante, originariamente da un minimo del 24% a un massimo del 30%, nel verbale e' prevista all'8%. I tagli chiesti al personale navigante scendono da 369 milioni nell'arco di 5 anni a 258. E sempre per il personale navigante, il verbale prevede "scatti di anzianita' triennali con il primo scatto nel 2020, un tetto di incremento retributivo in caso di promozione pari al 25%, l'applicazione ai neoassunti dei livelli retributivi "cityliner (il vettore del breve raggio) indipendentemente dall'aeromobile d'impiego". In relazione alla produttivita' del personale navigante e' prevista la riduzione di un assistente di volo negli equipaggi a lungo raggio (Boeing 777, ndr) e una riduzione dei riposi dai 120 annuali a 108 con minimo di 7 al mese. Inoltre si annunciano esodi incentivati per piloti e assistenti di volo. Per il personale navigante ci sara' poi il superamento e riproporzionamento delle fasce di indennita' di volo oraria per il personale part-time.

I sindacati ora guardano all'esito del referendum. Quella per Alitalia e' stata "una trattativa molto complessa", sottolinea la leader della Cisl, Annamaria Furlan. "L'intesa raggiunta chiama gli azionisti a investire nuovamente e a dare un contributo forte al costo del lavoro", aggiunge, "ora con la consultazione referendaria la parola passa ai lavoratori: credo nel loro senso di responsabilita' e di partecipazione". Il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, sottolinea: "La preoccupazione che abbiamo e che vogliamo trasmettere ai lavoratori e' che bisogna provare a salvare un'azienda che cosi e' sull'orlo della chiusura. Questo e' lo sforzo che abbiamo fatto, sapendo bene che ancora una volta si chiedono sacrifici ai lavoratori e questi sacrifici devono essere ricompensati da scelte vere sul piano industriale e di rilancio perche' il mantenimento dello status quo non serve". "Mi auguro che il buon senso prevalga fra tutti", afferma il segretario confederale della Uil, Carmelo Barbagallo, "speriamo che i lavoratori si rendano conto dello sforzo che e' stato fatto e delle risorse che sono state investite e che i loro sacrifici non devono essere ancora una volta vanificati".

 

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