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Cronache dal Maghreb: la crisi in Siria e Libia secondo la stampa araba

La crisi politica in Siria, con le proteste degli studenti all’Università di Damasco contro il governo autoritario del presidente Bashar al-Assad, e la guerra in Libia sono i temi dominanti delle prime pagine della stampa araba di oggi.
AL-SHARQ AL-AWSAT: Il giornale di proprietà saudita apre sulla Siria con un articolo intitolato: «Caos a Daraa e Banias, le proteste arrivano all’università di Damasco». Nell’articolo si parla di «30 carri armati inviati dall’esercito a Banias per mantenere la situazione sotto controllo, mentre circolano notizie sulla morte di uno studente che protestava a Damasco e piovono da tutto il mondo le condanne per la repressione del regime siriano». In basso si parla della situazione in Libia invece con un articolo dal titolo: «I rivoltosi respingono il piano di pace africano e la Nato non ferma i raid». Nella parte centrale del giornale si parla della crisi in Yemen con il titolo: «Saleh accetta l’iniziativa presentata dai paesi arabi del Golfo, mentre l’opposizione tentenna».
Nell’articolo si pone l’accento sulla spaccatura che si è venuta a creare in Yemen tra le fila dell’opposizione, laddove il movimento giovanile ha respinto la proposta dei paesi del Golfo che prevede il passaggio di poteri da Saleh al suo vice, mentre il capo dell’esercito, il generali Ali Muhsin al-Ahmar, schieratosi nei giorni scorsi con l’opposizione, si è detto favorevole all’iniziativa invitando i giovani a «non perdere questa occasione». Al-Sharq al-Awsat parla anche della situazione in Egitto con il titolo: «il ministero dell’Interno potrebbe arrestare Mubarak se non si presenta davanti ai giudici che indagano sul suo tesoro».
AL-QUDS AL-ARABI: Diverso invece è il taglio scelto dal quotidiano diretto da Abdel Bari Atwan, il quale apre con la guerra in Libia con il titolo: «la Clinton chiede che Gheddafi lasci il potere e la Libia, mentre l’opposizione respinge l’iniziativa dell’Unione Africana per risolvere la crisi».
Si parla della situazione in Siria nella parte centrale della pagina con un articolo dal titolo: «graziato alto ufficiale dei servizi segreti per quanto accaduto a Daraa, mentre al-Miqdad è destinato al ministero dell’Informazione e Adel al-Safar ha terminato le consultazioni per il nuovo esecutivo». Si parla di Egitto invece di spalla con un articolo dal titolo: «un rapporto parla di un tesoro nascosto dalla famiglia Mubarak all’estero del valore di centinaia di miliardi». Un breve articolo è dedicato anche alla Tunisia dove «è stato arrestato l’ex segretario generale del partito di Ben Alì».
AL-HAYAT: Apre con la situazione in Siria il quotidiano libanese che titola: «Banias è completamente circondata dai carri armati, mentre la polizia ha disperso una manifestazione a Damasco». Accanto troviamo un articolo sullo Yemen dal titolo: «il presidente Saleh accetta l’iniziativa dei paesi del Golfo, mentre le opposizioni attendono di conoscerne i particolari». Il giornale ritorna poi a parlare della situazione in Oman, dopo le proteste scoppiate nelle scorse settimane a Sohar, seconda città del paese, e titola: «il governo ha annunciato un piano di assunzioni nell’esercito, nella polizia e nella scuola per rispondere alle proteste dei disoccupati».
EL-KHABAR: Il giornale algerino parla invece della preoccupazione delle autorità di Algeri per la guerra in Libia e la presenza di terroristi di al-Qaeda che circolano liberamente in Cirenaica, e titola: «il presidente Abdelaziz Bouteflika ordine nuove misure di sicurezza lungo il confine con la Libia in una riunione avuta ieri con i vertici delle forze armate». In basso si parla invece della crisi in Costa D’Avorio con un articolo dal titolo: «Le forze speciali francesi hanno arrestato il presidente uscente Laurent Gbagbo in attesa che venga processato».
AL-ARAB ONLINE: Apre sulla Libia, infine, il giornale giordano che titola: «l’iniziativa dell’Unione Africana è fallita perché ha non ha dato risposte alle richieste dei ribelli». Si parla poi della crisi politica in Bahrain con un articolo dal titolo: «capo di stato maggiore dell’esercito iraniano invita i cittadini del Bahrain a cacciare i soldati sauditi dal loro paese». Infine un articolo è dedicato al discorso tenuto ieri dal premier egiziano ad interim, Essam Sharaf, il quale ha garantito che «saranno svolte le indagini sulle violenze commesse contro i manifestanti in Egitto».
MERCATO DEL PETROLIO. Intanto gli alti prezzi del petrolio stanno iniziando a colpire la domanda già orientata al ribasso negli ultimi mesi. A mettere in guardia è l’Agenzia Internazionale dell’Energia che tuttavia ha mantenuto invariata la stima sulla crescita della domanda mondiale di petrolio per il 2011 a 1,4 milioni di barili al giorno. Secondo l’Agenzia, i problemi di forniture hanno comportato un calo della produzione di circa 0,7 milioni di barili al giorno a marzo a quota 88,27 milioni di barili a causa della guerra civile in Libia. Solo la produzione Opec è diminuita di 0,88 milioni di barili al giorno.

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