Today

Tod’s e Colosseo. Tanto scandalo per nulla

Colosseo

«Tutto è stato fatto nella massima trasparenza e gestito dai massimi vertici dei Beni culturali». Il sindaco di Roma Gianni Alemanno interviene in riferimento all’accordo stipulato con l’imprenditore Della Valle per il restauro del Colosseo. E continua: «Ci abbiamo messo quasi un anno a perfezionare la procedura che ha permesso al gruppo di Della Valle di concedere questa sponsorizzazione di 25 milioni». Alemanno si fa sentire dopo il servizio pubblicato da il Fatto Quotidiano nel quale è riportato che in base all’accordo stipulato da Della Valle per il restauro del Colosseo, tra l’altro «la Tod’s avrà per 15 anni il diritto esclusivo sull’utilizzazione commerciale dell’immagine del Colosseo». Dall’articolo de il Fatto emerge anche che la Uil ha presentato un esposto alla Procura di Roma e alla Procura della Corte dei Conti, citando una richiesta presentata dalla Volkswagen di usare il Colosseo per il lancio di un nuovo modello e sospesa a causa dell’accordo con la Tod’s.
Ma che combinano questi della Uil? Fanno i riformisti e poi inseguono il Fatto Quotidiano? Il comune di Roma non restaurerebbe il Colosseo con finanze proprie o del ministero della Cultura neppure tra vent’anni e l’accordo siglato quando ministro era il tanto vituperato Sandro Bondi è un ottimo accordo.
Della Valle non è un tipo simpatico, quindi ci si può forse dolere che sia stato lui a portare in porto questa operazione. Ma cosa si aspettavano questi soloni della cultura gratis per tutti? Davvero credevano che l’idolo di certi ambienti radical chic, Mr. Della Valle, restaurasse il Colosseo per puro mecenatismo disinteressato?
Chi si indigna di un po’ di pubblicità sul Colosseo, non avrebbe scucito volontariamente neppure 5 euro per il recupero del monumento-simbolo della Capitale.
A proposito dell’accordo, la Tod’s ha commentato nell’unico modo possibile: «Ci stupiamo dello stupore. Una società quotata in Borsa che spende 25 milioni nel restauro di un monumento deve motivare agli azionisti il suo comportamento». E il direttore generale per la valorizzazione del patrimonio culturale del MiBAC Mario Resca ha dichiarato: «Io vorrei condividere con Della Valle una strategia di valorizzazione che la mia direzione generale ha in mente e che è lontana dalla mercificazione». «È vero che c’è una proposta arrivata tramite un consulente del gruppo Volkswagen per avere la disponibilità dell’uso del Colosseo per un evento che riguarda il lancio di un nuovo modello», dice Resca. «Ne ho parlato con Della Valle e ora dovremmo vederci a breve perché, anche se il contratto non l’ho visto, mi sembra di capire che ci sia questo problema», e cioè che sia necessario un permesso da parte della Tod’s. In caso di accordo, prosegue Resca, l’offerta della casa automobilistica «poteva arrivare fino a 500 mila euro, ma non c’è stata negoziazione perchè devo prima incontrare Della Valle per capire bene come si possa risolvere questo problema». La VolksWagen aveva «un forte interesse perché il Colosseo è un’icona mondiale ma la cosa non è andata avanti e penso si stiano ritirando». E anche se fosse? Non si può pretendere di avere la botte piena e la moglie ubriaca. Per questo a stupire è l’esposto della Uil che mette i bastoni tra le ruote ad una delle poche iniziative concrete e utili portate a termine a Roma negli ultimi anni. La Capitale è una città iper ingessata. Speriamo che i magistrati della procura della Repubblica preferiscano occuparsi di altro.
 

Riguardo l'autore

vocealta