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Scajola innocente. E adesso chi parla?!?

«Mi sono sempre proclamato totalmente estraneo a questa vicenda. Oggi, la chiusura dell’inchiesta, lo conferma in modo ufficiale e definitivo». Così Claudio Scajola alla notizia diffusa ieri della chiusura dell’inchiesta della procura di Perugia sulla presunta cricca degli appalti.

La vittoria morale di Scajola è la vittoria del Predellino e di Giorgio Stracquadanio che per primo lo difese, smontando punto per punto il teorema accusatorio quando tutti – anche nella stampa di centro destra – gli tiravano addosso le accuse più incredibili.

A seguito dell’ennesimo processo mediatico giudiziario e di uno sputtanamento senza precedenti, Scajola ha perso il ruolo di ministro per aver scelto, lui in controtendenza rispetto ad altri, di dimettersi.

I mesi successivi, le vicende tormentate dell’industria e dell’energia italiana, le grida d’allarme dei sindacati e degli osservatori hanno poi dimostrato, giorno per giorno, quanto sarebbe stato importante avere Scajola nel pieno delle proprie funzioni nel ruolo di ministro dello Sviluppo economico.

Uno dei più rilevanti esponenti del governo Berlusconi fu “impiccato” ad una frase che è oggi la sua forza: «non potrei abitare in una casa in parte abitata da altri».

Scajola non sapeva perché nulla era vero delle accuse che gli erano mosse. Scajola non sapeva che la sua casa era stata in parte pagata da altri perché non l’aveva pagata nessun altro se non lui!

Le accuse lette sui giornali e non apprese tramite atti ufficiali dell’autorità giudiziaria, dunque, gli apparvero così stupefacenti da spiazzarlo. Fece il resto la presunzione di colpevolezza che ormai dilaga.

Il Predellino si batté per primo per affermare la sua innocenza e nei mesi seguenti rilevò come, a distanza di mesi dalla bufera che lo portò alle dimissioni, non sia mai stato iscritto nel registro degli indagati. Siamo lieti di aver combattuto dalla parte giusta (da Il Predellino). 

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