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Cosimo Ferri guida la carica dell’Anm contro la responsabilità civile dei magistrati

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Scritto da vocealta

cosimo_fatto_beneIn materia di responsabilità civile diretta e risarcimento del danno per colpa o dolo di un magistrato «non c’è nessun obbligo per lo Stato di modificare la normativa interna» e «nessun Paese europeo prevede la responsabilità diretta di un singolo» e le decisioni della Corte di Giustizia «sono state strumentalmente richiamate a supporto della proposta normativa» sulla responsabilità diretta dei magistrati. Lo ha detto Anna Canepa (esponente di Area, la lista che unisce le correnti di Magistratura democratica e Movimento per la giustizia), ascoltata assieme a Cosimo Ferri (leader di Magistratura indipendente) e Giuseppe Creazzo (primo degli eletti di Unicost nel direttivo dell’associazione magistrati), dalla Commissione Giustizia del Senato che dovrà formulare un parere sulla legge Comunitaria.

I rappresentanti del sindacato dei magistrati (uno per corrente, visto che non l’Anm non ha ultimato la fase di rinnovo dei vertici) hanno consegnato ai senatori un documento nel quale sottolineano che la Corte di giustizia, nella sentenza richiamata nella discussione sull’emendamento, ha solo affermato il principio che «qualora lo Stato violi in diritto comunitario, deve risarcire i danni ai soggetti lesi», si tratterebbe nel caso italiano, quindi, dell’applicazione estensiva della legge già esistente: «anche in questi casi, deve esserci responsabilità dello Stato, ma in ogni caso non ipotizza mai una responsabilità diretta dei magistrati»

«Il vero significato del dibattito in corso non può essere ridotto allo slogan ‘chi sbaglia, paga’», dice il documento, dal momento che «il punto di equilibrio tra le diverse esigenze da tutelare è stato trovato, in esecuzione del referendum del 1987 nella legge del 1988» che prevede «la responsabilità civile del magistrato per fatti costituenti reato o dolo, nonché per gli errori derivanti da colpa grave. Ma l’azione civile va esperita contro lo Stato e non contro il magistrato personalmente. Inoltre – ribadisce l’Anm – la nuova normativa moltiplicherebbe le cause, permettendo tra l’altro al cittadino che si sente leso da un procedimento di agire per vie legali contro il magistrato senza dove necessariamente attendere la conclusione del giudizio, determinando così anche l’estromissione dal giudizio del magistrato sgradito».

«Non è sufficiente – ha spiegato Cosimo Ferri – eliminare solo l’azione diretta», come discusso nell’ultimo vertice tra il presidente del Consiglio, Mario Monti, e i partiti: «va eliminata anche l’azione di rivalsa». E per questo il segretario generale di Magistratura indipendente ha aggiunto «non bastano piccoli miglioramenti, chiediamo che l’emendamento venga completamente eliminato». È questa, hanno spiegato al termine i rappresentanti dell’Anm la «posizione unitaria» dell’associazione «esposta nel documento messo agli atti della Commissione».

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