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Vertici Anm. Chi ha paura di Cosimo Ferri?

FERRI
Scritto da vocealta

FERRIChi ha paura di Cosimo Maria Ferri? Il leader di Magistratura indipendente, uscito super vincitore delle ultime elezioni, difficilmente potrà essere tagliato fuori dalle nomine di vertice dell’associazione magistrati, pena una perdita di credibilità dell’Anm dopo che, con 2000 voti, i togati moderati rappresentano un magistrato su tre.

Eppure in molti hanno paura del vulcanico Ferri, della sua capacità di dialogo fermo ma non pregiudiziale con governo e parlamento e soprattutto del modo con cui il segretario di Magistratura indipendente parla al cuore dei colleghi e in particolare dei giovani magistrati.

È forse per cercare una strada che gli impedisca l’ascesa alla presidenza, al posto di Luca Palamara, che la seduta di ieri del comitato direttivo dell’Anm è finita secondo le previsioni della vigilia, e cioè con una fumata nera. Per ora non c’è accordo tra le correnti, che torneranno a riunirsi tra una quindicina di giorni, precisamente il 24 marzo.

Il tentativo è quello di arrivare a una giunta unitaria. Un obiettivo tutt’altro che facile, appunto, dopo le elezioni che una decina di giorni fa hanno assegnato la vittoria a Magistratura Indipendente, la corrente che negli ultimi quattro anni è stata all’opposizione della giunta guidata da Luca Palamara e fondata sull’alleanza tra Unità per la Costituzione, il gruppo di centro delle toghe, e Area, il cartello elettorale tra le correnti di sinistra e cioè tra Magistratura democratica e il Movimento per la giustizia; forze che invece sono arretrate in questa consultazione elettorale. A mettere oggi sul tavolo la proposta di una giunta unitaria è stata Area che, almeno sulla carta, è per un pelo il gruppo con più voti. Finiti gli anni della ‘resistenza costituzionale’, in cui la magistratura è stata impegnata nella difesa della sua autonomia e indipendenza, come ha spiegato Ezia Maccora (la più votata della lista), si apre ora una ‘stagione di dialogo costruttivo’. Di qui l’importanza di parlare alla politica ‘con un’unica voce’ e dunque, ‘accantonando le polemiche del passato’, di una giunta unitaria che renda l’Anm ‘un interlocutore credibile sulle riforme’, come ha sottolineato anche il segretario di Magistratura democratica Piergiorgio Morosini, segnalando i rischi di dividersi mentre la politica pensa di ridisegnare le norme sulla responsabilità civile dei magistrati.

Pronta a fare la battaglia perché non si cambi la legge Vassalli sulla responsabilità dei magistrati e a difendere autonomia e indipendenza delle toghe (sono ‘valori non negoziabili’), e a rilanciare l’Anm come ‘casa comune’ di tutti i magistrati, Magistratura Indipendente, con il suo leader Cosimo Ferri (il togato più votato in queste elezioni) ha chiesto però una ‘forte discontinuità ‘ con la giunta precedente: un’Anm che ‘torni a fare sindacato’ e che si batta anche per equiparare le retribuzioni dei giudici ordinari con quelle dei colleghi amministrativi. All’opposto di Unicost, che invece ha insistito per la ‘continuità’ con l’operato della giunta uscente e ha posto i suoi paletti sul programma: al centro deve esserci, ha sostenuto il segretario Marcello Matera, la questione morale, ma anche l”assoluta chiarezza’ nei rapporti tra toghe e politica, con l’impossibilità per chi si candida di tornare in magistratura, e un no chiaro al ‘protagonismo giudiziario’.

Per ora di nomi per la leadership non si è parlato. Ma l’ipotesi di una presidenza Ferri renderebbe difficile la strada di una giunta unitaria. ‘Il nostro + un sistema proporzionale e non mi pare che Magistratura Indipendente sia la prima lista in assoluto’ taglia corto Valerio Fracassi, segretario del Movimento per la Giustizia. È esplicitamente contrario per il ruolo di ‘capo corrente’ di Ferri e per il suo passato di consigliere del Csm, Andrea Reale , l’unico eletto di ‘Proposta B’, la lista di indipendenti nata proprio per chiedere una netta separazione tra Anm e Consiglio superiore. E lo stesso Morosini, proprio nell’ottica di una giunta unitaria ha chiesto un ‘passo indietro’ a chi è stato ‘protagonista delle contrapposizioni del passato’.

Curioso il modo con cui Morosini racconta il passato. E’ storia nota, infatti, che quattro anni fa Magistratura indipendente fu estromessa dalla Giunta esecutiva dell’Anm proprio a seguito di un notevole risultato elettorale che le consentì di raggiungere il 25%. Che faranno Unicost e Area ora che il gruppo di Ferri ha superato il 30?

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