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Ungheria: terra di eroi, re e santi

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Scritto da vocealta

santo_stefano_ungheria‘Eroi, re, santi’ : il governo conservatore di Viktor Orban si autocelebra con una mostra di arte antica e contemporanea, inaugurata ieri, alla Galleria Nazionale di Budapest. Il giorno dopo l’oceanica manifestazione di protesta che ha visto centomila persone dimostrare contro l’esecutivo populista conservatore, e’ lo stesso premier a ‘tagliare il nastro’ di un’iniziativa che vuole festeggiare la nuova costituzione entrata in vigore il primo gennaio. E che, proprio per l’accelerazione autoritaria imposta, e’ nel mirino della piazza. La stampa di destra cerca di minimizzare la portata della protesta: «Non tutti sono contenti su una popolazione di 10 milioni», e’ il commento di Magyar Nemzet (conservatore). I dirigenti del partito socialista ritengono invece che che la gente ha finalmente ripreso coscienza contro l’autoritarismo governativo. Anche l’Unione europea e’ in allarme per le trenta leggi che hanno riscritto la costituzione di Budapest, e vuole valutare ‘le conseguenze giuridiche” sulle libertà di stampa e di religione, per i diritti delle donne e l’indipendenza dei giudici nonche’ della Banca centrale.

Nella mostra, che testimonia momenti importanti della storia millenaria dell’Ungheria ed e’ allestita secondo un criterio cronologico, sono presenti una serie di opere realizzate su ordinazione del governo. E che, in una sorta di parodia del realismo socialista, raccontano la vittoria elettorale di Fidesz, il partito del primo ministro, nel 2010 e, appunto, l’elaborazione della nuova costituzione al centro di polemiche. Fra le opere recenti, c’e’ una rappresentazione della carica della polizia contro dimostranti pacifici nell’ ottobre 2006 a Budapest, voluta dal governo socialista di Ferenc Gyurcsany. Un altro quadro celebra il discorso pronunciato dal giovane Orban al funerale di Imre Nagy, capo della rivolta del 1956.

‘Abbiamo vinto il nostro disfattismo storico, il nostro movimento figura fra i momenti piu gloriosi della storia ungherese, abbiamo realizzato un unita’ mai vista della nazione’, ha detto il premier nell’intervento pronunciato all’inaugurazione della mostra. D’altra parte, ha commentato oggi Peter Szijjarto, portavoce di Orban, l’Ungheria e’ uno stato di diritto dove le liberta’ costituzionali sono rispettate, come testimonia appunto la manifestazione di ieri. Ma le prime reazioni alla ‘antologica’ della storia passata e recente, non sono entusiaste. Dopo che i manifestanti hanno gridato slogan come ‘Basta!’, ‘Dittatura di Orban’, ‘Vattene!’, oggi sono scesi in campo anche gli esperti d’arte. E i quadri celebrativi del ‘nuovo corso’ sono stati duramente stroncati per un contributo alla storia dell’arte che viene giudicato, nel migliore dei casi, discutibile.

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