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E dopo la Bastiglia… l’Eliseo

Quel 14 luglio del 1789 le donne c’erano e parteciparono alla Presa della Bastiglia. Anche in quel caso non potevano essere accusate di scarsa iniziativa visto il celebre corteo che le vide marciare qualche mese dopo in armi verso la reggia di Versailles, per chiedere pane e migliori condizioni di vita a Maria Antonietta, “l’Austriaca” ritenuta la vera responsabile dei loro stenti. Lottarono e morirono, manifestarono e complottarono, si organizzarono in associazioni e presero parte ai dibattiti, ma impegno e sacrificio non furono sufficienti alle proto-femministe parigine che non riuscirono a conquistarsi uno vero e proprio spazio all’interno dei circoli più rivoluzionari: già estromesse dal voto, la Convenzione le escluse dai diritti politici e Robespierre vietò le associazioni femminili e persino i loro giornali. Le masse popolari femminili, infatti, scesero in piazza non tanto in nome della causa femminile, quanto piuttosto per raggiungere traguardi più pratici legati alla sopravvivenza. In quegli anni l’azione femminile non poteva essere omogenea per via delle differenze di classe, furono le cosiddette “militanti marcanti” a portare avanti la lotta di genere, potendosi avvalere di una solida formazione culturale e politica. Furono queste donne a poter godere di una libertà reale, non di carta (come quella della Marchesa di Merteuil protagonista del romanzo epistolare di Pierre A. F. Chordelos de Laclos uscito in quegli anni), protagoniste del loro tempo come Olympe de Gouges: autrice di romanzi, di una cinquantina di opere teatrali, ma soprattutto giornalista, scrittrice instancabile di lettere, pamphlet, appelli, per non parlare della celebre “Dichiarazione dei diritti della Donna e della Cittadina” dove sottolinea con forza la sua convinzione «Come la donna ha il diritto di salire sul patibolo, deve avere altresì il diritto di salire alle più alte cariche». Per aver «dimenticato le virtù che convenivano al suo sesso», l’anno successivo verrà ghigliottinata dopo una lunga prigionia. Ieri a Parigi si è festeggiato, con la consueta parata e i fuochi d’artificio, ed è stata festa anche all’ambasciata di Francia di Palazzo Farnese secondo lo stile impeccabile, elegante e cordiale dell’ambasciatore Jean-Marc de La Sablière. Per la presa dell’Eliseo, comunque, le donne sono in vantaggio: tre dei cinque potrebbero indossare la gonna (dal quotidiano Avanti!). 

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