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Simona Ventura sulla via di Damasco

Simona VenturaPrima incassano (gloria, copertine, milioni), poi sputano veleno. Prima protagonisti assoluti del trash, poi saggi moralizzatori folgorati sulla via di Damasco. Incrociando, lungo il cammino che porta alla redenzione, decine e decine di neo intellettuali che come loro si riscoprono paladini del buon gusto riciclato. Tipi strani questi dello spettacolo. E poi dicono che sono i politici ad essere incoerenti e opportunisti. Pure i miti del piccolo e grande schermo non scherzano mica. Troppo bravi a cavalcare l’onda giusta, a rinnegare se stessi e a diventare professionisti dell’etica a buon mercato.

Sorprendono le ultime dichiarazioni rilasciate dalla notissima conduttrice Simona Ventura, fino a ieri regina dei reality (amati dal pubblico e detestati dall’intellighenzia) e simbolo indiscusso di una tv leggera, popolare e di puro intrattenimento. Oggi si è già rifatta una vita dalle parti del discusso magnate Rupert Murdoch. A Sky l’ex padrona di casa di “Quelli che il calcio” ha infatti subito ritrovato la sua integrità, manco fosse un monastero distante migliaia di chilometri dai vizi della grande città.

Tanto da pontificare sulla “vergognosa desertificazione culturale” degli ultimi due anni che avrebbe ridotto mamma Rai a una sorta di Sodoma e Gomorra dell’emittenza italiana. Secondo Santa Simona, luogo di pura perdizione, devastato dall’ignoranza, dall’incompetenza e dalle raccomandazioni.

Tutta colpa, manco a dirlo, della politica. “I veri guai – ha affermato a Vanity Fair la Ventura – arrivano quando vengono imposte persone che non sanno fare questo lavoro. Un colore politico credo che in tv lo si possa avere: ma bisogna avere anche la professionalità. Invece, piano piano, sono arrivati gli incapaci, e anche presuntuosi. Servi della politica e niente più…”.

Avrà pure le sue ragioni. Il doloroso divorzio dall’azienda che l’ha fatta diventare grande può benissimo giustificare lo sfogo.

Ma è troppo facile prendere le distanze da un sistema (non certo privo di distorsioni) dopo essere sbarcati sul satellite per darsi una “ripulita” e ricostruirsi un’immagine più vicina ai gusti radical chic che a quelli del pubblico storico dell’Isola dei Famosi.

Troppo facile dimenticare il passato e salire sul sovraffollato pulpito dei moralisti a gettone.

Era poi così tanto diversa la Rai degli anni “venturiani” del secondo canale, dei reality e del festival condotti dall’ex moglie di Bettarini? Al posto del deserto, c’era un’oasi abitata da intelligenze superiori?

Probabilmente no. Probabilmente era meglio tacere e affidarsi a quel senso dell’ironia che ha contribuito a trasformare Simona Ventura in una donna ricca e di successo.

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