Today

La grande stampa censura gli indignados… da Zapatero!

spagna2
Scritto da vocealta

spagna2Bisognerebbe preparare una bella mailing list oggi, inserirendo i contatti dei direttori delle maggiori testate italiane e inviare una mail senza commenti con solamente qualche link e per oggetto: “Trova le differenze”.

Forse così anche chi non si occupa di comunicazione nella vita e non legge le agenzie di stampa, anche chi non è iscritto a Twitter, anche chi non pratica altre lingue e quindi non può leggere i quotidiani stranieri, potrà sapere cosa sta accadendo in Spagna.

È al quinto giorno la protesta che a Madrid coinvolge migliaia di giovani. Si sono aggiunti anche molti pensionati a questi giovani spagnoli che hanno occupato Puerta del Sol per la loro “Spanish Revolution” e che non si muoveranno almeno fino alle elezioni amministrative e regionali di domenica, secondo quanto ha detto il portavoce del movimento “15-M”, Juan Rubio.

Le manifestazioni si moltiplicano anche in molte altre città spagnole e non hanno intenzione di fermarsi. Gli ‘indignados’ pensano di esportare la loro protesta anche in Europa: Parigi, Bruxelles, Berlino, Vienna, Edimburgo, ma anche nel mondo, ad esempio Buenos Aires e Bogotà, in Italia per ora solo a Torino e Padova.

Bisognerebbe allora domandarsi perché tutto questo c’è sull’homepage di oggi del francese Le Monde (www.lemonde.fr) o del Frankfurter Allgemeine Zeitung (www.faz.net) ma non v’è traccia su Corriere.it o Repubblica.it. Bisognerebbe quantomeno avere il buon cuore di non lamentarsi poi per la crisi della nostra editoria: la rivolta sta esplodendo su Twitter e su tutto il web, l’homepage de elmundo.es è talmente incentrata sulla rivolta di Porta del Sol da lasciare indietro gli aggiornamenti e le analisi del voto di domenica e la nostra grande stampa ignora tutto. A tal punto che se si cerca un quadro chiaro della situazione, bisogna leggere il TgCom.

Reclamano una democrazia più diretta, denunciano il bipartitismo “tossico”, la collusione con i banchieri, la corruzione, una gestione della crisi “che salva le banche, non i cittadini”, vogliono combattere il sistema politico dominato dai grandi partiti e reclamano maggior giustizia sociale. Vi suonano così nuove o distanti queste questioni? Si tratta né più né meno (fatte salve le fattispecie nazionali) di quelle che sono state messe sul tavolo da Beppe Grillo e dai suo “Movimento 5 stelle”. Ma evidentemente il provincialismo del nostro giornalismo che sembra (tranne qualche rara e gradita eccezione) rimandare la sezione degli esteri ogni giorno a pagine sempre più basse, non ritiene la questione importante. Perché? Perché gli indignados ce l’hanno col governo di Zapatero non con quello guidato da Berlusconi. E scrivere o raccontare di proteste di piazza così imponenti contro un governo europeo di sinistra non fa affatto gioco alla rappresentazione falsata della realtà.

Che fanno i nostri corrispondenti a Madrid? I loro colleghi stranieri a Roma e Milano non mancarono di fare il proprio lavoro nei giorni delle manifestazioni degli studenti contro la riforma della scuola del ministro Gelmini, nonostante – a differenza dell’attualità spagnola – la questione fosse esclusivamente italiana…

Riguardo l'autore

vocealta