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Retroscena/ Cosa c’è dietro alle accuse a Scajola?

claudio_scajola_ok
Scritto da vocealta

claudio_scajola_okQuesto giornale ha già scritto di quanto infondate siano le accuse a Claudio Scajola, periodicamente e sistematicamente agitate dalla grande stampa. Si potrebbe osservare – in molti lo fanno – che per un politico del Pdl è forse la prima volta in cui lo scontro non è con i magistrati, con le procure, ma appunto con una parte considerevole del sistema dell’informazione. I Romani, quelli dell’Impero per intenderci, in casi poco chiari come questo che vede un potente ex ministro accusato di essersi fatto corrompere a suon di frullatori, si domandavano: «Cui prodest?», ossia, a chi giova?

Già! A chi giova tutto questo? Non a Silvio Berlusconi: il Capo del governo ha già abbastanza problemi e certo non auspica bufere mediatico giudiziarie a pochi giorni dal voto. Non a chi sta cuore il futuro del Popolo della Libertà: il coordinatore nazionale Sandro Bondi ha ben spiegato sul Corriere che le accuse all’ex ministro sono pretestuose e ha auspicato un ritorno di Scajola al partito. A chi allora? Qualcosa che non torna c’è senz’altro e lo conferma una bussola dell’informazione del palazzo e dei salotti come il gettonatissimo sito di gossip e spifferi, Dagospia, che spara su Scajola a palle incatenate e in modo spropositato se si paragona il trattamento spietato riservato da Roberto D’Agostino all’ex ministro con quello tenuto nei confronti di altri esponenti politici, su tutti il pidiellino Marcello Dell’Utri accusato e condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.

Deve esserci dunque qualcuno che teme il “ritorno” da protagonista di Scajola e che non usa mezze misure per impedirlo. C’è da capirli: nell’attuale debolezza del quadro politico è bastato sapere che l’ex coordinatore nazionale di Forza Italia fosse estraneo a qualunque vicenda corruttiva perché la sua posizione venisse registrata come centrale da tutti gli osservatori politici. Naturalmente il grande ritorno dell’uomo forte del centro destra non fa felici tutti, su tutti proprio Marcello Dell’Utri che dalle colonne del Corriere, il 7 marzo scorso, ha espresso a chiare lettere la sua contrarietà all’idea di uno Scajola-bis: «Per il partito puntiamo su Verdini. C’è gente che ricopre incarichi da 15 anni: l’ex ministro per lo Sviluppo ha fatto il suo tempo». Potrà anche essere vero, ma a giudicarlo deve essere ora la politica e non qualche polverone mediatico agitato per conto di terzi.

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