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Roma 2011 come Milano 2005 e Genova 2001

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Scritto da vocealta

scontriroma1«Nutrono la bestia. La coccolano. Le dicono che ha bisogno di comprensione. La blandiscono con il pensiero più debole possibile. Poi la bestia spacca vetrine. Incendia auto. Saccheggia negozi. Ma non le basta. Non è sazia. E finisce per mangiarsi il corteo. Fine dell’Occidente». Questo è il commento caustico di Mario Sechi alla terribile giornata di oggi.

La bestia di cui scrive Sechi non è nuova, però. L’abbiamo vista in azione, solo per citare due precedenti eccellenti, nella Genova di dieci anni fa, quando ci scappò il morto, e nella Milano del 2005.

Città a ferro e a fuoco per la violenza cieca di un blocco di pazzi furiosi che, però, fino a ieri sono stati coccolati, assecondati, cibati di odio quotidiano. E da domani l’allevamento degli invasati – si chiamino black block o altro – prosegue, perché è con il concetto di nemico del popolo che si giustificano i soprusi più impensati.

L’Italia domattina si sveglia con l’amaro in bocca lasciato dall’ennesima tristissima pagina nera della storia nazionale. «Nel fango affonda lo stivale dei maiali», cantava Battiato.

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