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Giustizia, Corte Strasburgo: Maglia nera dei casi pendenti a Italia

Anche nel 2010 va all’Italia la “maglia nera” di Stato con il più alto numero di casi davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo. È quanto si legge nel quarto Rapporto annuale sul controllo dell’esecuzione delle sentenze della Corte di Strasburgo preparato dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. In totale, quelli del Belpaese sono stati il 27 per cento dei contenziosi pendenti a Strasburgo. A seguire ci sono la Turchia (17 per cento), la Russia (10 per cento), la Polonia (8 per cento), l’Ucraina (7 per cento) e la Romania (6 per cento). Rispetto all’anno precedente, la percentuale di casi pendenti è calata di quattro punti percentuali (era il 31 per cento) ma, come ammonisce il Rapporto a pagina 41, «non significa comunque che il numero di casi italiani sia diminuito, al contrario sono leggermente aumentati» . Lo stesso succede per l’Ucraina, anche se la percentuale rimane stabile. Quanto ai risarcimenti alle vittime, in totale nel 2010 la Corte europea ha riconosciuto oltre 64 milioni di euro. L’Italia è stata condannata a risarcire danni per 6.074.151 euro, surclassata da Turchia (oltre 24 milioni di euro), Romania (oltre 7.443.189 euro) e Russia (7.409.391 euro). In totale i casi pendenti davanti alla Corte europea sono stati 9.325, quelli italiani 2.481. Rispetto al 2009, va anche registrato, nel numero di casi, un aumento di un punto percentuale da parte di Turchia, Russia e Polonia. Il Rapporto è consultabile sul sito del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa (www.coe.int/t/cm/home_EN.asp).

 

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