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Goldman Sachs: l’Italia è a rischio recessione

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Gli analisti della banca statunitense Goldman Sachs rilasciano un rapporto contenente stime alquanto pessimistiche circa la capacità di Roma e Bruxelles di sbloccare la trattativa sul bilancio. Ci si aspetta che «il più probabile catalizzatore per un ritorno alla disciplina di bilancio sia un'ulteriore pressione dei mercati» e, «una volta che la nebbia si sarà diradata, vediamo diverse ragioni per rimanere strategicamente costruttivi», si legge sul documento.

Secondo Goldman Sachs, l'Italia rischia di complicare più del previsto lo scenario di mercato europeo nel 2019, con «la crisi di bilancio che rimane irrisolta e l'economia italiana che ci aspettiamo 'flirterà' con la recessione all'inizio del prossimo anno». Secondo la banca statunitense, la crescita italiana resterà ferma allo 0,4% il prossimo anno contro l'1% del consensus delle analisi e il +1,5% auspicato dal governo. Tali previsoni vengono bollate dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, come «premature».

Intanto il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, da Bruxelles mostra cautela in merito all'ipotesi di un'intesa tra Roma e Bruxelles: «Nelle ultime settimane vediamo un cambio di tono, il governo italiano è pronto a discutere e impegnarsi a cambiare la sua traiettoria di bilancio ma non si tratta solo di cambiare il tono della discussione ma di avere una correzione consistente».

Anche il commissario agli affari economici, Pierre Moscovici, è dello stesso avviso e afferma: «Continuiamo il dialogo per trovare una soluzione e continuiamo intanto a preparare la nostra decisione perché l'iter della procedura è stato avviato e gli Stati l'hanno appoggiato». 

Secondo il presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno invece la manovra italiana «richiamerà molta attenzione» all'Eurogruppo di oggi e aggiunge: «Sappiamo che c'è un dialogo molto costruttivo in corso tra Commissione e governo italiano, è importante portare tutti gli Stati a rispettare le regole del Patto ed è quello che chiederemo anche nelle conclusioni dell'Eurogruppo».

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