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Corruzione, arrestati il sindaco leghista di Legnano e due assessori

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Nell'ambito dell'inchiesta 'Piazza Pulita' della Procura di Busto Arsizio è stato messo agli arresti domiciliari il sindaco leghista di Legnano, Gianbattista Fratus. E' quanto si apprende da fonti investigative.

Ai domiciliari anche l'assessore alle Opere Pubbliche Chiara Lazzarini, mentre è finito in carcere l'assessore al Bilancio e vicesindaco del comune di Legnano Maurizio Cozzi. Tra le accuse contestate anche quella di corruzione elettorale.

Sono tre posizioni dirigenziali pubbliche assegnate dagli indagati «a soggetti a loro graditi» al centro dell'inchiesta della Guardia di Finanza di Milano, che stamane ha portato all'arresto del sindaco di Legnano e dei due assessori. In particolare vengono contestate una serie di «turbative nello svolgimento delle procedure selettive» per la selezione del Dirigente per lo sviluppo organizzativo del comune di Legnano, del direttore generale di Agma Legnano S.p.a, e di un incarico professionale presso la partecipata Euro.pa Sevice s.r.l.

Il sindaco di Legnano è accusato di aver dato un incarico presso una partecipata alla figlia di un candidato escluso al primo turno, in cambio dell'appoggio elettorale al ballottaggio. La promessa, stando all'inchiesta delle fiamme gialle e coordinata dal Pm Nadia Calcaterra, è stata mantenuta con un incarico presso la Aemme Linea Ambiente s.r.l.  Alla base dell’indagine c’è quindi la nomina di «soggetti e amici e conoscenti, manovrabili e in futuro riconoscenti» attraverso «spregiudicate manipolazioni di procedure»: così il procuratore aggiunto di Busto Arsizio Giuseppe D'Amico.

«La cosa più allarmante e disarmante è che gli indagati tutti hanno scarsissimo senso della legalità e non percepiscono assolutamente la gravità delle loro azioni, quasi fosse un modus operandi che, solo perché diffuso, è legalizzato. Così non è»: queste invece le parole del sostituto procuratore di Busto Arsizio Nadia Calcaterra commentando l'indagine che ha coinvolto il sindaco di Legnano e due assessori della sua giunta.

E rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sui fatti di oggi il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha dichiarato: «Non commento le indagini. Ho fiducia nei miei uomini e nella magistratura. Spero che tutte queste indagini che si stanno aprendo si chiudano in fretta per distinguere colpevoli e innocenti».

Gregorio Mammì, consigliere regionale del M5S Lombardia, commenta invece così la notizia dell'arresto del sindaco di Legnano Gianbattista Fratus «E' uno spettacolo vergognoso e triste. Avevamo chiesto il commissariamento di Legnano in tempo utile, quando Fratus per questioni connesse all'assegnazione di poltrone perse la sua maggioranza. Siamo scesi in piazza in centinaia per chiedere le dimissioni del sindaco eletto in quota Lega nel 2017 invitando Salvini ad inviare il commissario. Si doveva e poteva intervenire per tempo a difesa dell'interesse pubblico e per evitare che l'ennesima inchiesta gettasse altro fango sulle istituzioni pubbliche della Lombardia. Sindaci e assessori che usano le istituzioni per scopi privati bloccano il cambiamento del Paese. E' gravissimo che il centrodestra e Salvini abbiano ritenuto di non agire per tempo e probabilmente va valutata anche la posizione del difensore civico Regionale che ha nei fatti permesso a Fratus di continuare a fare il sindaco pur non avendo la maggioranza in consiglio. Chi utilizza l'amministrazione pubblica per fare affari danneggia tutti».

«Ora – aggiunge Mammì – attendiamo che fatti e responsabilità siano chiariti e chiediamo alla Procura di andare fino in fondo in quella che in Lombardia, giorno dopo giorno, sta assumendo i contorni di una mani pulite. A Legnano va fatta pulizia».

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