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Sea Watch sequestrata, migranti sbarcati a Lampedusa

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«Fino a quando sono ministro io quella nave in un porto italiano non entra e non sbarca nessuno», aveva garantito il ministro dell’Interno quando la Sea Watch 3 aveva ignorato la sua diffida e si era presentata davanti al porto di Lampedusa. Ventiquattro ore dopo, tutti i 47 migranti rimasti a bordo della nave della Ong tedesca sono scesi a terra.

 

Su iniziativa della Guardia di finanza la nave è stata messa sotto sequestro, è stata eseguita una perquisizione e contestualmente è avvenuto lo sbarco dei migranti. Lo stesso “modello” già seguito per due volte per sbloccare i precedenti soccorsi della Mare Jonio. Procura e Guardia di Finanza hanno forzato la mano del Ministro.

 

Dopo che alcuni migranti avevano indossato il il giubbotto di salvataggio e avevano minacciato di buttarsi a mare il comandante della Sea Watch aveva annunciato che «Se entro le nove di sera la situazione non si sblocca, levo l’ancora ed entro direttamente in porto» A quel punto Guardia di finanza, guardia costiera e Procura decidono di notificare i sequestri e far sbarcare tutti anche contro il volere del Viminale.

 

Immediata la reazione di Salvini «Per me possono stare lì fino a ferragosto. Gli porto da mangiare e da bere ma stanno lì». E al procuratore di Agrigento «E' quello che mi ha indagato per sequestro di persona. Se li farà sbarcare, ne prenderò atto e valuteremo nei suoi confronti il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina».
 

«Qualcuno l'ordine lo avrà dato. Questo qualcuno ne dovrà rispondere», si irrita il ministro. Il M5s fa sapere a stretto giro che non sono stati i suoi ministri. Ma Salvini insiste «Chi è che li ha autorizzati a sbarcare? Io no, non ho autorizzato niente, deve essere qualcun altro. Io sorrido ma è grave. Perché siamo un Paese sovrano con leggi, regole, una storia e nessuna associazione privata se ne può disinteressare. Qualcuno quell'ordine lo avrà dato. Questo qualcuno ne deve rispondere».

 

Questa mattina poi, intervenendo a Coffee Break su La7, il ministro dell'interno ha dichiarato «Le navi pirate illegali una volta sequestrate devono essere in condizione di non essere più utilizzate, vanno messe in condizioni di non nuocere più» e ha continuato «A mio avviso è un segnale pericoloso quello di far scendere i migranti perché altri scafisti, se vedono che ce la fanno, poi mettono altri migranti in mare».

 

Di parere diverso l'ex procuratore capo di Torino, Armando Spataro che nel messaggio che ha inviato ieri ai pm di Agrigento a seguito della firma del decreto di sequestro probatorio della Sea Watch scrive «Sento il dovere di dirvi che leggendo la decisione della procura di Agrigento mi sono emozionato in maniera forte: il procuratore ed i suoi magistrati, fedeli alla legge, indagano ma tutelano le persone». «Dovrebbe essere la normalità ma non sempre è così, indipendentemente dai deliri che ci circondano, ignorando le disposizione di legge e la dovuta tutela dei diritti umani. Senza retorica, mi inchino di fronte ai colleghi di Agrigento», e «stringiamoci attorno a loro, se necessario scendiamo in piazza in loro onore, parliamo e informiamo»
 

Anche il presidente dell'Anm, Pasquale Grasso scende in campo a difesa della magistratura, pur senza commentare nello specifico la vicenda giudiziaria in atto su Sea Watch e le posizione espresse da Salvini,« i magistrati sono soggetti che nel sistema costituzionale disegnato all'indomani del disastro morale e civile della seconda guerra mondiale, agiscono in nome del popolo italiano non secondo investitura elettorale, ma in forza di una legittimazione tecnica, fortemente voluta e perseguita dai costituenti»

 

Intanto La Procura di Agrigento ha iscritto nel registro degli indagati il comandante della nave Sea Watch 3, Arturo Centore. E' accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Centore è il primo indagato nell'inchiesta inizialmente aperta contro ignoti. La nave Sea Watch 3 adesso sta lasciando il porto di Lampedusa per spostarsi in quello di Licata.

 

Il vicepremier Luigi Di Maio ha risposto alle domande dei giornalisti sul recente sbarco dei migranti della Sea Watch al suo arrivo alla Margraf di Gambellara «Porti aperti? è lui il ministro dell'Intero, è lui che comanda le forze dell'ordine, lui che porta avanti le politiche dell'immigrazione, è lui che deve spiegare, noi siamo d'accordo con le politiche sull'immigrazione portate avanti fino ad ora» ed ha concluso «Quello del rigore sulla gestione porti e sbarchi è una politica che ha funzionato, ma se il ministero dell'Interno viene a sapere di sbarchi mentre è in talk show è lui che deve spiegare noi siamo leali e sostenitori di quanto portato avanti fino ad ora»

 

Anche il ministro delle Infrastrutture e trasporti, Danilo Toninelli, a margine della firma di un accordo in Regione Lombardia, ha commentando il caso della Sea Watch 3, sbarcata a Lampedusa e ha detto «La magistratura e' indipendente. Ci sono leggi e testi unici, ben venga il sequestro del mezzo gestito dalla magistratura attraverso la Guardia di Finanza»

 

E' intervenuto anche il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello che ha dichiarato «Lampedusa ormai si associa a sbarchi e dal punto di vista mediatico non aiuta, i problemi reali sono diversi da quelli raccontati mediaticamente, perché esiste una verità televisiva mediatica, e poi c'è una verità reale. Oggi più che mai gli italiani avrebbero bisogno di avere raccontata la realtà non una realtà solo mediatica, sui social…»

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