Economia

Fusione Fca-Psa, nasce il quarto colosso automobilistico. Investimenti confermati anche in Italia

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In data odierna si è tenuto presso il comprensorio industriale nella zona sud di Torino Fiat Mirafiori” un incontro tra i responsabili europei e italiani della Fiat-Chrysler e i rappresentanti dei sindacati, in merito al futuro del lavoro in Italia presso il gruppo a seguito della fusione Fca-Psa.

La fusione tra il gruppo italo-americano Fiat-Chrysler (Fca) e il francese Peugeout S.A. (Psa), è infatti divenuta realtà. L’accordo unirà pertanto in un unico gruppo FIAT, Fiat Professional, Alfa Romeo, Lancia, Maserati, Abarth, Jeep, Chrysler, Dodge, Ram Trucks, Mopar, SRT, Peugeot, Citroën, DS, Opel, Vauxhall Motors e il gruppo sportivo dopolavoro Sisport.

Psa-Fca con quasi 10 milioni di veicoli prodotti dà vita al quarto colosso mondiale dell’auto, dopo Volkswagen, Renault-Nissan e Toyota. Un’operazione transnazionale e transcontinentale che vale 50 miliardi di euro e che si porta dietro. Secondo gli accordi il nuovo gruppo sarà quotato a New YorkMilano Parigi, la sede fiscale e legale sarà ad AmsterdamCarlos Tavares sarà l'amministratore delegato e John Elkann presidente.

Oggi a Mirafiori le organizzazioni sindacali si sono incontrate con il responsabile delle attività europee di Fca Pietro Gorlier a seguito della firma dell'accordo con Psa per la fusione. Secondo i sindacati il responsabile ha confermato il proseguimento del piano di investimenti da 5 miliardi per l'Italia.

Secondo il segretario generale della Fim, Marco Bentivogli, sarà realizzata una «Piena occupazione entro il 2022», mentre Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, ha dichiarato: «I 3,7 miliardi di euro di risparmi annuali, da conseguire a regime con la fusione Fca-Psa, saranno raggiunti non con chiusure di stabilimento, bensì soprattutto da economie di scala su investimenti e forniture. Il nostro compito resta comunque quello di vigilare su eventuali ricadute occupazionali, poiché ogni fusione per sua natura comporta sia opportunità sia rischi».

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