Salute

Istituto Spallanzani, primi successi negli studi Takis sugli anticorpi al Covid

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Fiducia presso l’Istituto Spallanzani su un possibile vaccino contro il Covid-19. Secondo quanto affermato dall’amministratore delegato della Takis di Pomezia, Luigi Aurisicchio, i test di laboratorio eseguiti sui topi presso il laboratorio di Virologia hanno avuto esito positivo, rilevando come gli anticorpi generati nei topi dal vaccino siano funzionanti.

Il dottor Aurisicchio ha commentato: «per quanto ne sappiamo, siamo i primi al mondo ad aver dimostrato la neutralizzazione del coronavirus da parte di un vaccino. Ci aspettiamo che questo accada anche nell'uomo», per quanto tuttavia test sulle persone saranno sperimentato solo dopo l’estate per assicurarsi dei risultati.

Presso il laboratorio, in collaborazione con l’azienda americana LineaRx, sono stati vagliati cinque campioni di vaccino sui topi partendo dall’uso del materiale genetico della proteina Spike (ovvero la molecola utilizzata dal virus per penetrare nelle cellule) ed iniettandolo con la tecnica della “elettroporazione”. È stato osservato pertanto come i topi abbiano sviluppato anticorpi che possono bloccare l'infezione del virus Sars-CoV-2 anche sulle cellule umane. I ricercatori hanno quindi selezionato i due risultati migliori, ricavando il sangue ricco di anticorpi e isolando il siero.

Giuseppe Roscilli, direttore dell'area Anticorpi monoclonali della Takis, ha evidenziato come «il disegno molecolare dei nostri vaccini ha tenuto conto di una serie di importanti parametri per generare anticorpi funzionali contro la proteina Spike, in particolare contro la regione che si lega alle cellule del polmone dell'uomo».

Il direttore del programma aziendale NeoMatrix, Fabio Palombo, ha sottolineato come gli studiosi siano già al lavoro per la realizzazione di un processo modificabile nel giro di poche settimane, di modo da anticipare ogni possibile modifica e specificità dei virus qualora questi accumulino mutazioni e diventino invisibili al sistema immunitario.

Emanuele Marra, direttore dell'area Malattie infettive dell'azienda, ha affermato: «la risposta immune generata dalla maggior parte dei nostri cinque candidati ha un effetto sul virus. Ci aspettiamo risultati ancora migliori dopo la seconda vaccinazione».

Risultati certo incoraggianti ma non definitivi, che tuttavia accendono la speranza per uno sviluppo di un vaccino efficace tramite studi e tecnologie italiane rendendolo al più presto disponibile.

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